Movida fracassona Bellizzi si divide

Diktat del sindaco Volpe: impianti spenti a mezzanotte I gestori dei locali: «Il paese era un deserto, ora c’è vita»

BELLIZZI. «Basta schiamazzi notturni»: sono le parole del sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe, all’indomani dell’ordinanza che disciplina la musica nei locali pubblici in città, che sarà consentita fino a mezzanotte. Inoltre i concerti potranno avere una durata massima di tre ore, e terminare sempre entro le 24. «Proviamo ad avere più rispetto per tanta gente che la mattina si alza presto per lavoro – commentato Volpe – la città è di tutti e tutti devono viverla col rispetto dovuto. Dopo le prime sanzioni a chi non rispetterà l’ordinanza, seguiranno le chiusure temporanee dei locali». L’ordinanza del sindaco che limita la “movida” ha suscitato malcontento e malumori tra i tanti giovani e gestori dei locali impegnati affichè la città della Piana esca dal recito di un semplice comune di provincia.

Sulla questione è intervenuta una giovane imprenditrice e direttrice artistica del caffè letterario “Freadom music and book”, Michelle Grillo: «Abbiamo e continueremo a rispettare l’orario limite per fare musica che è mezzanotte. Ma il punto che fa riflettere rispetto a questa vicenda è che Bellizzi per la prima volta non è solo un paese dormitorio. Per vent’anni i ragazzi sono stati costretti a spostarsi altrove per divertirsi la sera. Quando ero una ragazzina qui era il deserto. Da un anno a questa parte, con varie aperture di locali e bar, non solo i giovani di Bellizzi non sono più costretti a spostarsi e quindi tornare a casa di notte da Salerno o Battipaglia con tutti i rischi del caso, ma molti si spostano dal capoluogo per venire nella nostra cittadina». «Vedere affiancati il nome Bellizzi con la parola movida aggiunge – dovrebbe rappresentare un vanto, invece succede che proprio le stesse persone che per anni si sono lamentate di vivere in un comune che non offre nulla a livello di proposte culturali e musicali, oggi si arrabbiano per i rumori del chiacchiericcio notturno delle persone davanti ai locali. Queste stesse persone non considerano che la scelta di aprire un locale a Bellizzi nasce proprio dalla volontà di arricchire il territorio, senza contare l’enorme investimento e i posti di lavoro che noi, insieme ad altri nuovi locali, abbiamo creato».

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