LA TRAGEDIA

Morto a 4 anni, s’indaga sulla strada killer

Sulla provinciale tra Casal Velino e Omignano mancano pure i guardrail. Ieri i funerali di Emanuele

CASAL VELINO - La via della morte nel mirino degli inquirenti. All’indomani del tragico schianto di Casal Velino, che ha portato alla morte del piccolo Emanuele Esposito, 4 anni, le indagini della Procura di Vallo della Lucania, che s’avvale del supporto dei carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, s’ampliano pure alle pessime condizioni manutentive della Strada Provinciale 274, la cosiddetta “Pedemontana”. La strada killer. Inchiesta a 360 gradi per appurare eventuali responsabilità per la tragica morte di Emanuele, il bimbo originario di Casal Velino che ha perso la vita lunedì scorso, intorno alle 13,30. La Renault Clio, l’auto sulla quale viaggiava in compagnia della madre, Simona Brangi, e della sorella di 7 anni, Ludovica, per cause ancora non accertate è finita in un canale a margine della carreggiata priva di barriere.

Il piccolo è morto sul colpo: sarebbe stato schiacciato dal seggiolino staccato dalla sua allocazione, nella parte posteriore dell’abitacolo, dietro al sedile lato guida. Vani i tentativi dei sanitari del 118 intervenuti sulla provinciale 274, in località Verduzio, a poca distanza dalla casa degli Esposito. Una strada che ha fatto già tanti morti in passato e continua a mietere vittime. Complici, con ogni probabilità, le precarie condizioni della strada. Mancano pure i guardrail lungo diversi punti del tratto: mancano, ad esempio, pure nel luogo della tragedia. La pubblica illuminazione non esiste, l’asfalto è logoro. E proprio le condizioni del manto stradale unitamente all’assenza di barriere di protezione, avrebbero portato mamma Simona ad uscire di strada: l’asfalto, d’altronde, era viscido a causa della pioggia battente. In merito alle criticità della provinciale lunga 8 chilometri, che collega Omignano a Casal Velino, si dovrà far luce su eventuali responsabilità rispetto ad una manutenzione pressoché assente e ai guardrail posizionati a macchia di leopardo, che non forniscono la tutela necessaria al conducente. Un’arteria pericolosa, percorsa quotidianamente da centinaia di persone nel periodo invernale: d’estate le vetture sono migliaia. Intanto ieri pomeriggio, nell’assoluto riserbo voluto dalla famiglia, si è svolto, presso il cimitero di Stella Cilento, il rito della benedizione del piccolo Emanuele.

Al funerale, celebrato in forma ristretta, hanno preso parte il papà Domenico, militare dell’Esercito in servizio a Persano, e alcuni suoi colleghi, oltre ai nonni del piccolo. E c’era pure Francesco Massanova, sindaco di Stella Cilento, comunità d’origine della nonna materna. Nella sua breve omelia, il parroco Walter Santomauro ha ribadito: «Nessuno ha parole in questo momento, non le ho neppure io. Un bambino che ci lascia nel momento in cui si affaccia alla vita porta un grande dolore». Ha citato poi la pericope evangelica in cui Gesù venne messo in croce e si fece buio su tutta la terra. «Quelle tenebre che ora regnano nella mente dei genitori. Possa Dio donarvi la speranza della risurrezione e possa far tornare in voi la luce». Il bimbo sarà tumulato nella cappella di famiglia, a Stella Cilento. Ai funerali non c’era la mamma di Emanuele, Simona, che è ancora ricoverata tra le pareti dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, e la sorella, Ludovica, da lunedì all’ospedale “Santobono” di Napoli. Sono sotto osservazione ma le loro condizioni di salute non destano preoccupazioni.

Andrea Passaro