Pagani

Morte in ospedale, dodici indagati

Il paganese Carmine Russo, 33 anni, dopo un malore e il ricorso alla guardia medica è deceduto all’ospedale di Nocera

PAGANI. È morto in ospedale a Nocera Inferiore la notte tra il primo e il due maggio in seguito a un malore, il trentatreenne paganese Carmine Russo, sposato con due figli, operaio: dopo la denuncia presentata dalla famiglia, la procura della Repubblica di Nocera Inferiore, pm Gianpaolo Nuzzo, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo che indaga su dodici diverse posizioni tra medici ospedalieri dell’“Umberto I”, la struttura che ha registrato la visita in pronto soccorso e l’ultimo iter medico fino al decesso, oltre alla guardia medica di turno al momento del primissimo consulto sanitario.
La vicenda, stando alla prima fase d’inchiesta, con l’autopsia effettuata ieri dopo la riesumazione della salma seguita alle ricostruzioni investigative, parte da una lesione riportata sul lavoro, inizialmente seguita dall’uomo con le prime cure poi involute in uno stato febbrile, legato a sua volta a una infezione. Il malessere si è protratto fino alla decisione di rivolgersi alla guardia medica, che ha indicato la tachipirina come soluzione. A questo punto, con la febbre rientrata, l’uomo è andato in ospedale aspettando diverse ore prima di essere visitato, prima di peggiorare e arrivare di colpo al decesso nel reparto di terapia intensiva.
Il giovane è deceduto lo scorso 2 maggio, con la successiva denuncia dei parenti a chiedere giustizia e l’accertamento che ha messo insieme le posizioni di dodici medici con le accuse di omicidio colposo in concorso riguardanti tutto il personale impegnato nella fase clinica. Dai risultati dell’autopsia l’iniziale rosa delle persone sotto indagine potrebbe restringersi a seconda del livello di responsabilità accertate, con medici del pronto soccorso, un medico della guardia medica, un nefrologo, un infettivologo e altri medici in forza al reparto di rianimazione. La famiglia del giovane, assistita dagli avvocati Mancini e Sabatino, ha chiesto verifiche approfondite per risalire a cause e colpe eventuali per questo decesso, paventando inefficienze e omissioni gravi, con la telefonata alla guardia medica a ricevere una prima indicazione per la febbre alta. Il persistere di dolore e malessere, per Russo, ha fatto decidere per la visita in ospedale, con un collasso sfiorato e le molte ore di attesa. Dopo una serie di analisi e visite nei diversi reparti, per Russo è subentrato il coma, con l’ultimo trasferimento in rianimazione e il decesso.
Il collegio difensivo per i medici coinvolti comprende gli avvocati Annalisa Califano, Carmelina Maiorino e Valerio De Nicola, impegnati nella verifica delle condotte dei rispettivi assistiti.
La notizia del decesso improvviso dell’uomo, padre di tre figli piccoli, ha seminato dolore e sconcerto tra conoscenti, amici e parenti.
Alfonso T. Guerritore
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