IL CASO

Morte di Stefano Cucchi, spunta un nuovo testimone

Al processo bis un detenuto rivelerà ai giudici quanto visto in carcere

ROMA – Un nuovo testimone comparirà in aula il prossimo 13 ottobre per il processo bis sulla morte di Stefano Cucchi, il 30enne morto a Roma nell’ottobre del 2009 in circostanze misteriose durante la custodia cautelare. Si tratta di un detenuto che allora non parlò per paura ma che adesso è pronto a raccontare la sua verità, evidenziando come abbia visto il geometra romano stremato e aggrappato alle sbarre. Una testimonianza, dunque, che potrà chiarire uno dei grandi gialli ancora irrisolti con dure accuse alle forze dell’ordine. Il nuovo retroscena è stato svelato questa mattina nella conferenza stampa del terzo memorial a lui dedicato in cui è intervenuto anche l’avvocato della sua famiglia, Fabio Anselmo, che ha svelato il colpo di scena: «Il processo bis che inizia il 13 ottobre sarà estremamente duro perché' alcuni temi processuali sono complessi. Compaiono reati gravissimi, al pari del pestaggio, quali falso e calunnia. In questo nuovo processo, ci sarà a testimoniare un carcerato che allora non parlò per paura, ma che ha visto Stefano aggrappato alle sbarre, stremato. Il punto critico è l'aspetto medico legale e anche in questa occasione non posso esimermi dal criticare il lavoro che hanno svolto i periti: la vertebra spaccata nella schiena di Stefano non era stata vista; ci dovremo scontrare con chi sostiene che la morte sia avvenuta per epilessia. Di fatto però siamo in una posizione giuridica completamente diversa».