Morte dell’ex maresciallo, indagati 5 medici 

La Procura di Vallo della Lucania vuole accertare le responsabilità per il decesso di Pompeo Scarpitta

VALLO DELLA LUCANIA. Sono cinque i medici iscritti nel registro degli indagati per la morte di Pompeo Scarpitta, il maresciallo dei carabinieri in pensione deceduto domenica mattina nell’ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania dopo esser stato ricoverato con febbre alta e una flebite acuta alla gamba destra.
La Procura di Vallo della Lucania vuole vederci chiaro ed accertare eventuali responsabilità dei sanitari che a vario titolo si sono occupati nelle ultime ore di vita dell’81enne di Camerota.
L’ipotesi di accusa per tutti è omicidio colposo. Dovendo procedere all’autopsia sul corpo dell’81enne la Procura ha inviato un avviso di garanzia a seguito delle indagini svolte dai carabinieri della compagnia vallese.
«È stata aperta un’inchiesta e ora stiamo indagando senza tralasciare nessun particolare – hanno fatto sapere gli inquirenti - l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni medici, in questo momento è un atto dovuto. Maggiore chiarezza si potrá avere solo dopo l’esame autoptico”.
L’81enne, con alle spalle una vita dedicata all’Arma dei Carabinieri, dopo esser andato in pensione viveva a Camerota capoluogo. Dal racconto dei familiari l’anziano, poche ore prima del decesso, aveva la febbre alta e una flebite alla gamba destra. Così la decisione, sabato pomeriggio, di allertare il 118 per il ricovero in ospedale.
L’81enne arriva al pronto soccorso dell’ospedale “San Luca” pochi minuti dopo le 15. I sanitari effettuano i primi accertamenti. Poi inizia un vero e proprio calvario tra vari reparti dell’ospedale fino ad approdare in serata nel reparto malattie infettive.
Ma la situazione degenera in poche ore e il cuore di Pompeo smette di battere alle 6 del mattino. Le cause del decesso restano ancora da chiarire.
Il medico legale Adamo Maiese, domenica mattina, ha effettuato un primo esame cadaverico esterno riscontrando alcune anomalie: il maresciallo Scarpitta potrebbe esser deceduto per un embolo polmonare. Indagini in corso per accertare eventuali responsabilità da parte dei medici in servizio all’ospedale di Vallo della Lucania, che a vario titolo sono intervenuti nel percorso sanitario dell’81enne.
Vincenzo Rubano
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