Morte allo “Scarlato”, slitta l’autopsia

Il pm sta valutando gli atti prima di fissare l’esame necroscopico sul corpo di Sabatino

SCAFATI. Ventiquattro ore di tempo per esaminare gli atti, nominare il medico legale per l’autopsia ed eventualmente iscrivere il personale medico nel registro degli indagati. Questa la strategia del pm Diego Capece Minutolo, titolare dell’inchiesta sulla morte di Pasquale Sabatino, il settantacinquenne deceduto sabato all’ospedale “Mauro Scarlato” di Scafati dopo un ricovero di 15 giorni per quella che era stata etichettata da tutti come una banale influenza.

Il magistrato della Procura di Nocera Inferiore, infatti, ieri ha ricevuto l’incartamento della tenenza dei carabinieri di via Oberdan. Il magistrato ha letto attentamente le dichiarazioni rilasciate dalla moglie del pensionato scafatese, Maria Malafronte, e dalle due figlie, Antonella e Stefania, che alle forze dell’ordine hanno chiesto di comprendere se la caduta avvenuta 24 ore prima della morte possa aver causato complicazioni tali da portare il loro familiareo a spirare nel nosocomio scafatese.

Sabatino era stato ricoverato allo “Scarlato” per una banale influenza. Il suo cuore ha smesso di battere nonostante i tentativi dei medici, che hanno tentato il tutto per tutto per strapparlo alla morte. I parenti sabato mattina, dopo aver appreso la terribile notizia, si sono recati alla tenenza cittadina dei carabinieri per sporgere denuncia. Ai militari moglie e figlie del settantacinquenne hanno raccontato il calvario del proprio caro, durato due settimane. Era appena iniziato febbraio quando, per cause ancora da chiarire, Sabatino ha iniziato ad avere vomito e diarrea. Inizialmente si è pensato a un banale virus intestinale ma, con il passare dei giorni e nessun miglioramento nonostante i farmaci, il pensionato si è recato al punto di Primo soccorso scafatese. Dopo la visita, però, i medici gli hanno consigliato il ricovero nel reparto di medicina.(d. g.)

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