Agropoli

Morta dopo un calvario, sequestrate le cartelle

La procura di Napoli accelera per la fissazione dell’autopsia su Anna Passaro. I carabinieri acquisiscono i documenti sugli interventi subiti dalla 54enne

AGROPOLI. È stato affidato ad un nuovo pm il fascicolo di indagine sulla morte di Anna Passaro, la 54enne di Agropoli deceduta alla vigilia di Natale all’ospedale “Cardarelli” di Napoli, dopo il calvario di oltre un mese vissuto presso la Clinica Malzoni di Avellino. Dopo gli atti rituali compiuti dal magistrato di turno, Maria Sofia Cozza, da ieri mattina ad occuparsi del caso è il sostituto Daniela Varone. Dopo aver visionato la documentazione e le cartelle cliniche, sequestrate dai carabinieri di Napoli dopo la denuncia delle figlie della signora agropolese, la procura di Napoli dovrebbe procedere questa mattina alla nomina del consulente per l’autopsia. Quindi è attesa la notifica degli avvisi di garanzia, che interesserà, probabilmente, tutti i medici e paramedici che hanno avuto in cura la 54enne.

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I nomi sono contenuti all’interno delle cartelle cliniche che sono a disposizione del pm: in esse dovrebbe essere scandito cronologicamente anche il calvario lungo ben 37 giorni vissuto dalla vittima. È probabile che nella giornata odierna verrà fissata anche la data dell’autopsia che servirà a chiarire cosa è successo dal momento del ricovero a “Villa Platani” di Avellino a metà novembre e fino al 22 dicembre quando la signora venne trasportata all’ospedale Cardarelli di Napoli, nel tentativo disperato dei familiari di salvarle la vita.

La 54enne era giunta alla clinica del gruppo Malzoni il 15 novembre scorso per sottoporsi all’asportazione dell’utero, intervento questo compiuto il giorno successivo. Subito erano emerse una serie di complicazioni che hanno portato la paziente in sala operatoria altre quattro volte. Da quanto si è appreso sarebbero subentrate infezioni che i sanitari non sarebbero riusciti mai ad arginare, almeno non in maniera totale. I malesseri della donna, per tutti i 37 giorni di ricovero, erano costanti, tanto da condurla, ad un certo punto in Terapia intensiva, al fine di monitorarla h24. Quindi la scelta delle due figlie di portare la donna al Cardarelli dove è deceduta nel giorno della vigilia di Natale per una pericardite acuta.

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