Pontecagnano

Morta a due mesi, a processo la mamma

L’accusa per la donna è di omicidio preterintenzionale. Gli esperti nominati dai magistrati parlano di uno scuotimento troppo violento del corpicino della piccola

PONTECAGNANO. È accusata di aver ucciso la figlia di due mesi con la tecnica del “bambino scosso”. Sarà incardinato il prossimo 18 aprile, dinanzi ai giudici della Corte di Assise di Salerno, il processo alla mamma della bambina di due mesi morta due anni fa, ad ottobre, all’ospedale Santobono.

La donna che vive a Pontecagnano, deve difendersi dall’accusa di omicidio preterintenzionale. A processo sono chiamati anche il marito e la madre della presunta omicida, che rispondono di calunnia. La richiesta di rinvio a giudizio è stata richiesta dai sostituti procuratori Roberto Penna e Francesca Fittipaldi, ipotizzando per la mamma la grave accusa di aver ucciso la sua bimba, attraverso uno scuotimento così violento, mentre era in preda a un raptus, perché la piccola era presa da un pianto interrotto. Oltre alla madre, il gup Sergio De Luca, al termine dell’udienza, ha rinviato a giudizio il padre e la nonna materna, perché secondo gli inquirenti sapevano delle responsabilità della donna quando, subito dopo le radiografie che rivelarono le lesioni sulla piccola, sporsero denuncia puntando di fatto l’indice contro il personale sanitario.

L’accusa si regge sulle relazioni dei consulenti della Procura, per i quali quelle lesioni a entrambe le tempie e ad alcune costole, rilevate dagli esami radiografici successivi all’ultimo ricovero, erano la conseguenza di un trauma avvenuto almeno due settimane prima, che aveva poi condotto all’emorragia interna. Gli esperti nominati dai magistrati parlano di uno scuotimento troppo violento del corpicino della piccola, senza escludere un impatto con superfici morbide, come un cuscino, che provocano micro emorragie.

(L'articolo completa su La Città di oggi 4 febbraio in edicola)