Morosità e ingiunzioni Servizi sociali a rischio

Il Piano di zona S7 ha crediti per oltre un milione con le singole amministrazioni Finora senza esito i solleciti e potrebbero nascere problemi per le fasce deboli

ROCCADASPIDE. Morosità e decreto ingiuntivo per il Piano di zona S7: pesano soprattutto le inadempienze per quanto riguarda la quota che i 21 Comuni appartenenti all’Ambito S7, devono versare al fine di ottenere i servizi sociali necessari per le proprie comunità. Una morosità, che ammonta a circa un milione di euro, da parte dei Comuni che, inevitabilmente, crea delle difficoltà per il corretto funzionamento dell’ufficio di Piano alla luce dell’incertezza della situazione contabile del Fondo unico di ambito.
Il mancato pagamento delle quote (ogni comune versa 7 euro ad abitante) va ad incidere anche sui pagamenti delle fatture emesse dai soggetti che erogano i servizi sociali e sanitari, e sull’assunzione di qualsiasi impegno di spesa e potrebbe essere causa del blocco dell’erogazione dei servizi. Inoltre, si rischia di non ottenere i conseguenziali finanziamenti, che vengono stanziati dalla Regione Campania relativamente ai contributi da destinare alle fasce deboli, in particolare, agli anziani, ai minori e ai diversamente abili, per ogni comune. Pertanto, un’eventuale interruzione dei servizi sociali essenziali colpirebbe soprattutto le fasce più deboli della popolazione.
È da tempo che la direzione dell’ufficio di Piano, e in più di un’occasione, ha sollecitato i ventuno comuni appartenenti all’Ambito S7, di pagare la propria quota di compartecipazione per i servizi sociali di competenza erogati. Nonostante le varie sollecitazioni sono diversi i Comuni che continuano ad essere inadempienti. Qualcuno ha anche paventato la possibilità di uscire dal Piano di zona per garantire, in modo autonomo, i servizi sociali alla propria comunità.
Ma il Piano di zona ha dovuto anche raggiungere un accordo transattivo con la società Vodafone. La transazione fa seguito a fatture telefoniche non pagate dal Piano di zona negli anni che vanno dal 2011 al 2014. Sedici in totale le bollette insolute, per le quali la società Vodafone Italia ha presentato il conto per i servizi forniti al Piano di Zona S7. Le fatture inevase ammontano a 7.741,13 euro e risalgono al periodo in cui l’ente sociale era gestito dal Comune di Capaccio Paestum (all’epoca Comune capofila). Le fatture a cui si fa riferimento, con scadenza bimestrale, vanno dalla fine del 2011 al primo trimestre 2014, con importi variabili da un minimo di 259 a un massimo di 953 euro. La somma dovuta comprende anche interessi di mora, onorari di difesa e spese accessorie.
Il Comune di Roccadaspide, guidato dal sindaco Gabriele Iuliano, e succeduto a Capaccio Paestum nel suo ruolo di ente capofila del Piano di zona dell’Ambito territoriale S7, si è ora offerto di pagare le partite dovute. L’ente ha proposto alla Vodafone Italia un accordo transattivo, che prevede il pagamento di 4.644,67 euro, pari al 60 per cento della somma totale dovuta. La spesa è stata individuata sul bilancio di previsione dell’esercizio finanziario relativo al 2017 ed è stata già versata dal Comune di Roccadaspide alla società nello scorso mese di marzo.
Angela Sabetta
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