SAN MATTEO

Moretti tende la mano ma nessun baratto

Dopo la lettera dei portatori interviene l'arcivescovo di Salerno: "Riconciliazione significa dialogo, non rivincita. Inchini alla camorra? Se fosse vero sarei preoccupato

Ieri mattina monsignor Moretti - con grande serenità e pacatezza - sollecitato dai cronisti ha rotto il silenzio e sorridendo ha detto: “Ringrazio i portatori perché vedo che c’è disponibilità, cercheremo di trovare il modo di parlare la stessa lingua - ha spiegato l'arcivescovo di Salerno - Per quel che mi riguarda non c’è alcuna frattura, io non sono contro nessuno, voglio essere per tutti nella misura in cui questo poi può essere l’inizio di un cammino che si costruisce insieme. Però -  ha specificato - ci deve essere la disponibilità di trovarsi su quello che è il vero. La Chiesa si fa carico di quella che è la realtà di vita, non siamo astratti, teorici, distaccati o disincarnati però nello stesso tempo non si può snaturare il gioco”.

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Ed è proprio in questo ultimo concetto che si espleta il pensiero di Moretti: va bene dialogare e riavvicinarsi, a patto che non si perda di vista la fede che non inficia -  e neanche deve necessariamente tollerare - una tradizione che sembra sempre più tendere al folclore.  Sulla vicenda giudiziaria, Moretti ha tagliato corto: “Personalmente non l’ho cercata e non mi riguarda ma rispetto le istituzioni ed il loro ruolo- ha concluso-. Dei personaggi della camorra di cui ho letto io non so veramente nulla e quindi non mi esprimo. Se così fosse, ne sarei sinceramente preoccupato”. Carmen Incisivo