Moretti: «Senza sentenza Scarano resta sacerdote»

L’arcivescovo di Salerno esclude un iter rapido per la sospensione a divinis «Il Tribunale ecclesiastico dovrà valutare a fondo il caso del monsignore»

Mentre i medici del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno valutano e monitorano costantemente le condizioni di salute di monsignor Nunzio Scarano, continua il processo che potrebbe portare al definitivo arresto dell’ex capo contabile dell’Amministrazione del patrimonio della Santa sede a causa della pesante accusa di corruzione verso un agente dei servizi segreti italiani e di calunnia.

Parallelamente, monsignor Scarano dovrà affrontare anche il verdetto del Tribunale interdiocesano ecclesiastico salernitano-lucano che dovrà valutare l’effettiva condotta del prelato e il suo eventuale allontanamento dai fini della missione cristiana. Tale eventualità farebbe scattare la pena canonica prevista per il caso, la “sospensione a divinis”, ovvero l’interdizione da tutte le funzioni ecclesiastiche. Un processo lungo, come già dichiarato dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, che ad oggi continua a confermare la necessità di più tempo: «La questione del verdetto e della conseguente sospensione a divinis non è al momento da discutere. È partito un’iter per la valutazione e la revisione dell’operato di monsignor Scarano ma senza prima conoscere una sentenza o quantomeno una reale trasposizione dei fatti, il procedimento di diritto canonico non può avere luogo». Monsignor Moretti aveva già dichiarato, nei giorni scorsi, che, nonostante la sospensione sia un processo reversibile, sarebbe stato notificato solo in caso di un’effettiva condanna da parte dei tribunali laici in Corte di Cassazione, passando praticamente la palla alla Procura della Repubblica. Sempre rimanendo in tema Vaticano e Finanza, è notizia di questi giorni il cambiamento di rotta riguardo la pubblicazione del bilancio ufficiale - completo e non come semplice riepilogo del conto economico- dello Ior, l’Istituto per le Opere Religiose. Un’ “operazione trasparenza” voluta fortemente da Papa Francesco al quale la curia salernitana ha intenzione di adeguarsi, secondo le ultime dichiarazioni dello stesso monsignor Moretti.

«Stiamo lavorando molto su questo aspetto per seguire la linea tracciata in questo periodo da Roma e dal Santo Padre - ha detto la guida della Chiesa salernitana - Un compito non facile, in quanto per creare una tale raccolta di dati serve del tempo. Bisogna considerare che nella nostra arcidiocesi - ha aggiunto il vescovo - vi sono ben 163 parrocchie alle quali noi possiamo solo dare un indirizzo su come confrontarsi sull’argomento. Vorrei poi ricordare che questo è un processo iniziato non ora, ma già avviato quando io mi sono insediato in Curia».

Emilio D’Arco

©RIPRODUZIONE RISERVATA