Moretti esorta i salernitani «Festa sia percorso di fede»

L’alzata del panno ha aperto le celebrazioni per San Matteo. L’arcivescovo benedice l’opera realizzata da Simona Proto

«Intraprendere un cammino di preghiera all’insegna di una crescita solidale». Questo l’invito rivolto ieri sera dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, ai «veri salernitani» che hanno affollato il quadriportico del Duomo dove, come da tradizione, è stato portato in processione il panno raffigurante San Matteo, reliquia che è stata poi issata davanti al listone principale della cattedrale dove rimarrà esposto fino al prossimo 21 settembre. Con la consueta cerimonia dell’Alzata del panno, è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia in attesa dei festeggiamenti in onore del santo patrono. Presenti all’appuntamento, che apre il mese di preparazione spirituale alla festa più sentita dalla comunità salernitana, le più alte cariche civili e militari della città, in primis il vice sindaco Eva Avossa e Antonio Iannone, vice presidente della Provincia che hanno preso parte anche alla cerimonia eucaristica celebrata nella cripta del duomo sulla tomba dell’apostolo evangelista e presieduta quest’anno da don Biagio Napolitano, vicario episcopale.

Finita la santa messa, tradizionalmente rivolta ai portatori delle statue dei santi che il 21 settembre attraversano la città in processione, il panno raffigurante il santo patrono della città, dipinto nel 1971 dal maestro Ferdinando Avallone, è stato trasportato nel quadriportico della cattedrale dove monsignor Moretti ha celebrato la liturgia della parola.

«Se ogni vero salernitano avverte san Matteo come una presenza importante nella sua vita deve aprire il cuore ai suoi doni - ha detto l’arcivescovo - che sono la sua testimonianza, la sua fedeltà e soprattutto il suo vangelo». Monsignor Moretti, rivolgendosi ai tanti salernitani presenti, ha augurato loro di fare «della parola di Gesù la pietra angolare su cui ricostruire la propria identità. La base solida su cui le famiglie possano costruire relazioni solide in un tempo che sembra friabile». Il monito lanciato ai fedeli dalla guida spirituale della comunità religiosa salernitana è stato quello di «aprire realmente il cuore a Gesù per vivere meglio il nostro tempo segnato fin troppo dall’egoismo e dalla diffidenza». Un’occasione preziosa per farlo può essere «il tempo che ci condurrà ai festeggiamenti in onore di San Matteo - ha aggiunto monsignor Moretti - nel quale noi tutti dobbiamo intraprendere un cammino corale in favore del bene di tutti».

Il drappo sacro, protagonista indiscusso della serata di ieri, è stato affiancato, in questa “Alzata del panno” 2012, da un’altra opera, realizzata dall’artista salernitana Simona Proto. Si tratta di “San Matteo e il Bambino dei Barbuti”, un’immagine musiva dell’apostolo protettore di Salerno che l’artista ha donato alla città e che, dopo la benedizione effettuata ieri dall’arcivescovo Moretti, verrà collocato in mostra permanente nel Tempio di Pomona. Un appuntamento come quello di ieri per l’arcivescovo deve essere vissuto come un invito «a un momento di coscienza e consapevolezza per vivere nel modo giusto il tempo che verrà».

Fiorella Loffredo

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