il caso alla clinica salus

Morì in attesa di intervento Disposte nuove indagini

Ci saranno nuove indagini sulla morte di Vincenzo Petrone, il 74enne di Pellezzano deceduto nell’ottobre di due anni fa alla clinica Salus di Battipaglia, ucciso da un malore cardiaco mentre era in...

Ci saranno nuove indagini sulla morte di Vincenzo Petrone, il 74enne di Pellezzano deceduto nell’ottobre di due anni fa alla clinica Salus di Battipaglia, ucciso da un malore cardiaco mentre era in attesa di un intervento chirurgico per una patologia tumorale. Sotto inchiesta è finito il medico di guardia in reparto, accusato di avere sottovalutato i sintomi del paziente e non aver eseguito tutti gli accertamenti che avrebbero potuto rivelare l’insorgenza del malore. Ieri il giudice delle indagini preliminari Stefano Berni Canani non ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura e ha chiesto un supplemento di indagine per approfondire alcuni elementi della consulenza medico legale. L’attività integrativa durerà cinque mesi, durante i quali il magistrato inquirente potrà decidere se chiedere precisazioni al medico che ha stilato la prima relazione o se nominare un altro consulente.

Furono i familiari di Petrone a rivolgersi alla magistratura, presentando denuncia perché si chiarissero le cause del decesso e fossero evidenziate eventuali responsabilità. Il 74enne si sentì male in corridoio, perse i sensi e cadde e batté la testa. L’autopsia ha attribuito a un attacco cardiaco la causa della morte, ma secondo alcune risultanze non si sarebbe trattato di un infarto imprevedibile. Pare che qualche ora prima l’uomo avesse chiesto l’aiuto del personale sanitario per un dolore allo stomaco, e che A.C. avesse disposto la somministrazione di un farmaco specifico. Nelle memorie difensive del medico, affidate all’avvocato Orazio Tedesco, si spiega che il paziente era poi migliorato e aveva cenato. Solo qualche ora più tardi, d’improvviso, avrebbe avvertito il malore al cuore. Secondo i familiari, invece, la morte poteva essere evitata se quel mal di stomaco fosse stato interpretato come il primo segnale di una disfunzione cardiaca e si fossero quindi eseguiti tutti gli accertamenti del caso. Sarà su questi elementi che il medico legale dovrà fornire ulteriori delucidazioni, prima che, tra cinque mesi, la vicenda torni di nuovo all’esame del giudice. (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA