Morì dopo incidente, c’è l’inchiesta 

Oggi l’incarico per l’autopsia sul corpo dell’anziano paganese Alfonso Veneziano

SALERNO. C’è l’inchiesta della magistratura sulla morte di Alfonso Veneziano: il cercatore di funghi di 91 anni diretto in Lucania, il 13 ottobre scorso, quando rimase vittima di un incidente sull’autostrada A2. È fissata per questa mattina, alla procura di Salerno, dinanzi al sostituto procuratore Elena Cosentino, la camera di consiglio per il conferimento dell’incarico del perito che dovrà eseguire l’autopsia. L’indagine sul paganese deceduto giovedì scorso, è scattata in seguito alla denuncia della figlia alla polizia stradale.
Era in tre, partiti da Pagani e diretti in Basilicata, sull’auto che sbandò. A guidare l’auto un amico della vittima (A.P. le iniziali) che è, allo stato, l’unico indagato per l’ipotesi di omicidio colposo. L’auto fece un grave fuoristrada mentre percorreva il tratto autostradale compreso tre le uscite di Petina e Sicignano degli Alburni. Il veicolo andò a sbattere contro il guard rail, completando la carambolo contro un muro di contenimento in cemento armato. Sul luogo del sinistro intervennero i soccorritori del 118 e gli agenti della polizia stradale di Eboli. Ad avere la peggio in quel violento impatto contro le barriere autostradali fu proprio il novantunenne. L’anziano riportò trauma cranico, frattura delle gambe e danni alle costole. I medici dell’ospedale di Eboli lo ricoverarono in Rianimazione e non sciolsero la prognosi. Dodici giorni dopo l’incidente, il pensionato è morto.
La figlia – assistita dall’avvocato Luciano Pepe – ha sporto una querela contro ignoti. In seguito alla denuncia, la procura di Salerno ha disposto il sequestro della salma. Oggi, invece, si conferirà l’incarico per l’autopsia. L’esame autoptico sarà l’elemento chiave dell’inchiesta perché dovrà stabilire le cause esatte del decesso. Acquisito questo dato, la procura valuterà se esistono ipotesi di responsabilità penali sulla morte dell’anziano. Si chiarirà, soprattutto, se ci sono eventuali responsabilità dei medici, avvalorando così la tesi iniziale di sospetta negligenza di chi ha soccorso l’anziano.
Massimiliano Lanzotto
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