Monterisi: «Salerno è una guida per il Sud»

Il nipote del vescovo salernitano tesse le lodi della città nel corso delle celebrazioni dedicate allo zio

«Salerno è riuscita a valorizzare non solo la sua storia e i suoi monumenti ma anche il presente. E la città è diventata una guida per il Sud». A tessere le lodi di Salerno è stato il cardinale Francesco Monterisi, arciprete emerito di San Paolo fuori le mura e membro delle congregazioni vaticane per i Vescovi e per i Santi, e della Pontifica commissione per l’America Latina, che ieri mattina, ha partecipato alle celebrazioni del 70simo anniversario della morte di suo zio, l’arcivescovo di Salerno Nicola Monterisi. La celebrazione si è svolta presso la scuola media “Monterisi” che, da cinquant’anni, porta il nome dell’alto prelato. Il cardinale, nel corso del suo intervento, ha investito dell’eredità di suo zio l’arcivescovo Luigi Moretti: «È lui - ha evidenziato - il degno successore di Nicola Monterisi». Alla manifestazione, oltre ai due prelati, hanno preso parte anche il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, la dirigente scolastica Tina Carrozzo, il docente universitario Ciro Romano e la presidentessa del consiglio d’istituto, Ivana Rombi. «Monsignor Monterisi - ha rimarcato il primo cittadino - si ricorda come uomo libero, come un vescovo che ha avuto, nei confronti del potere, una grande autonomia. È stato un uomo coraggioso che non ha lasciato la città nemmeno sotto i bombardamenti, vivendo i mesi terribili post 8 settembre, quando sembrava che lo stato fosse scomparso». De Luca ha ricordato come in quel periodo di “vacatio” delle istituzioni l’arcivescovo Monterisi sia stato «la sola figura di riferimento, colui che interloquiva con gli americani e s’impegnava a proteggere i beni e i monumenti della nostra città». E il suo esempio ha aggiunto De Luca «è ancora attuale, poiché l’emergenza educativa deve essere affrontata in primo luogo nella scuola, in modo da recuperare i valori di convivenza civile e dare nuovamente un significato alla parola rispetto». E che i principi riconosciuti e veicolati da Monterisi siano di moda soprattutto in questo determinato periodo storico l’ha ribadito anche monsignor Moretti. «È necessario - ha spiegato - recuperare il senso di responsabilità delle famiglie, perché oggi la sfida vera è ricostruire un’alleanza educativa, in un momento di grande disorientamento e di grandi trasformazioni, in cui i ragazzi hanno perso l'entusiasmo di vivere e la certezza del futuro». A fare gli onori di casa è stata la preside Carrozzo che, assieme a tutto il corpo docente, agli studenti e alle famiglie degli allievi, ha organizzato un fitto calendario d’iniziative commemorative.

«Siamo - ha osservato - la scuola Media più grande di Salerno, e abbiamo pure un indirizzo musicale, perseguendo i medesimi obiettivi pedagogici che erano proprio dell’arcivescovo Monterisi. Per festeggiare i cinquant’anni di vita abbiamo creato un gruppo di lavoro, al quale hanno aderito insegnanti in servizio ma anche quelli in pensione».

Gaetano de Stefano

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