L'INCHIESTA

Montecorvino Pugliano, estorsione in nome del clan: «Gente d’onore, i soldi non li vogliamo»

I messaggi “intercettati”: «Io prescelto, chi è con me sta tranquillo». Per la Procura gli "zii" sono i De Feo

PONTECAGNANO - «Sai cosa ha detto mio zio - Dici all’amico tuo che noi siamo gente d’onore - che non abbiamo bisogno dei suoi soldi». Messaggi che G.O., 35enne di Perito, indagato per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, avrebbe inviato alla presunta vittima, un giovane di Montecorvino Pugliano, con l’intento di «cercare di ridimensionare l’interesse degli “zii” nella vicenda», stando alla ricostruzione di Marco Colamonici, pm della Direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato nei giorni scorsi al cilentano. Gli “zii”, stando alla ricostruzione della Dda – che ha delegato le indagini ai carabinieri della Sezione operativa (capitano Donato Recchia) del Nucleo operativo e radiomobile (capitano Graziano Maddalena) della Compagnia di Battipaglia, agli ordini del capitano Samuele Bileti –, sarebbero i De Feo.

 

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