L'INCHIESTA

Montecorvino Pugliano, donna ustionata: sospetti sul compagno

Alcool su dorso e braccia, poi le fiamme. La 51enne è al “Cardarelli” di Napoli, il partner a piede libero: indaga la Procura

MONTECORVINO PUGLIANO - Una donna in fiamme all’esito d’una lite. E i sospetti sul compagno, che però è in libertà. Sono le 2,47 di notte. Al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno arriva una 51enne, D.A. le sue iniziali. Ha ustioni di secondo e terzo grado, estese completamente al dorso e al braccio destro. Sono interessati pure dei lembi dell’addome e i fianchi. La donna è arrivata dalle cooperative di via Fortunato Arena, a Santa Tecla di Montecorvino Pugliano. L’unica certezza è che nella notte tra lunedì e martedì la donna ha seriamente rischiato di morire avvolta dalle fiamme. Una lite tra le mura domestiche con il compagno A.G., un camionista, e poi l’alcol addosso e il fuoco, ma non è chiara la dinamica di quanto accaduto. Tant’è che l’uomo, sentito dagli investigatori, non è sottoposto a fermo.

leggi anche: Montecorvino Pugliano, donna ustionata: compagno allontanato da casa Scattato anche il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa

La Procura indaga: i carabinieri della stazione di Montecorvino Pugliano, coordinati dalla Compagnia di Battipaglia, diretta dal capitano Samuele Bileti, stanno cercando di ricostruire con esattezza quanto accaduto. La 51enne di Montecorvino Pugliano è rimasta al “Ruggi di Salerno” per poco meno di due ore: il tempo d’una disinfezione della zona, d’una radiografia al torace e dell’immunoprofilassi antitetanica di rito: poi, a seguito d’accordi intercorsi tra i sanitari salernitani e i medici del “Cardarelli” di Napoli alle 4,35 della notte la donna è stata trasferita al Centro grandi ustionati partenopeo.

È in gravi condizioni ma, salvo repentini colpi di scena, non dovrebbe essere in pericolo di vita. Sulla schiena della donna sarebbero state cosparse delle sostanze alcoliche che, in un secondo momento, sarebbero state date alle fiamme. I sospetti ricadono sul compagno, ma gli inquirenti – che mantengono il massimo riserbo sulle investigazioni in corso a Santa Tecla – non scartano alcun’ipotesi, finanche quella dell’autolesionismo. I due non risultano residenti a Montecorvino Pugliano, e non sono mai stati seguiti dai Servizi sociali. Alcuni tra i vicini di casa hanno riferito agli investigatori di problemi con l’alcol. Da poco meno d’un anno vivevano in via Arena, nelle cooperative mai ultimate, oggetto d’un contenzioso acceso con il Comune, che da tempo dovrebbe acquisirle in virtù delle opere di urbanizzazione mai ultimate.