Monte San Giacomo fa causa all’Enel Dopo 23 anni arriva il risarcimento

MONTE SAN GIACOMO. Al termine di una causa civile durata quasi un quarto di secolo, 23 anni, il Comune di Monte San Giacomo ha ottenuto un risarcimento di circa 320mila euro da parte dell’Enel,...

MONTE SAN GIACOMO. Al termine di una causa civile durata quasi un quarto di secolo, 23 anni, il Comune di Monte San Giacomo ha ottenuto un risarcimento di circa 320mila euro da parte dell’Enel, ritenuta responsabile di un incendio che nel 1993 aveva distrutto centinaia di ettari di bosco di proprietà comunale. La storia ha inizio nell’estate del 1993, quando in località Mancose-Paramicito, nel tratto attraversato da un elettrodotto di proprietà dell’Enel, si sviluppò un violento incendio che tenne impegnate per circa due giorni le squadre degli operai dell’antincendio boschivo della comunità montana Vallo di Diano. Il Comune, allora rappresentato dal sindaco Raffaele Accetta (attualmente ancora primo cittadino), decide di fare causa all’Enel per chiedere il risarcimento dei danni visto che a causare l’incendio era stato il contatto tra il ramo di un albero con un cavo dell’elettrodotto. Inizia così una vicenda giudiziaria che inizierà presso il tribunale di Sala Consilina per poi concludersi quest'anno, dopo varie vicissitudini durate 23 anni, al tribunale di Lagonegro. L'Enel aveva sostenuto in giudizio che la responsabilità dell'incendio fosse del proprietario del terreno. Nel corso degli anni si sono susseguite decine di perizie per capire di chi fosse la responsabilità e alla fine a spuntarla è stato il piccolo comune del Vallo di Diano. La vicenda ha avuto anche un filone giudiziario di natura penale al termine del quale è stato dimostrato che la responsabilità era della società che distribuisce l’energia e che tra l’altro la stessa aveva dato incarico ad alcuni operai di effettuare la manutenzione. Cosa che non era stata fatta e anzi venne provato che gli operai invece di svolgere il loro lavoro avevano fatto altro soggiornando in un hotel di Sala Consilina. (Erminio Cioffi)