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Montalbano «C’è una legge sul Puc e va rispettata»

NOCERA SUPERIORE. «Se parliamo di Puc e assetto urbanistico della città, c’è una legge e il Comune deve applicarla». Dopo due anni di silenzio, torna a parlare l’ex sindaco Gaetano Montalbano,...

NOCERA SUPERIORE. «Se parliamo di Puc e assetto urbanistico della città, c’è una legge e il Comune deve applicarla». Dopo due anni di silenzio, torna a parlare l’ex sindaco Gaetano Montalbano, riferendosi alle ultime dichiarazioni dell’attuale primo cittadino Giovanni Maria Cuofano, secondo il quale l’assenza di norme nella questione edilizia sarebbe attribuibile ad «una classe politica che si è succeduta negli anni».

Sentitosi, per l’ennesima volta tirato in ballo, Montalbano ha deciso di intervenire nel dibattito urbanistico. «Il Comune è dotato di Prg e va rispettato. Se poi si vogliono attribuire colpe a chi c’era prima su ogni argomento, non è un atto corretto. Chi amministra è chiamato ad operare assumendosi le responsabilità nel rispetto della legge. Il sindaco Cuofano, quando vuole, può pubblicamente confrontarsi. Lui si farà accompagnare dagli esperti e io andrò da solo. Se c’era qualcosa di illecito prima, la magistratura sarebbe intervenuta. E quando è intervenuta, sotto il profilo urbanistico, siamo stati assolti in udienza preliminare perché abbiamo rispettato la legge in vigore». Poi si riferisce alle ultime sentenze del Tar. «Se oggi tutto quello che viene detto da questa amministrazione e dal sindaco è stato smentito anche da sentenze del Tar, perché non si rispettano? Può una direttiva abolire una legge?».

E sui 1180 alloggi, Montalbano chiarisce. «In sede di Ptcp la cifra è stata approvata dalla Provincia, ma non c’è un obbligo di numeri. Ognuno decide il futuro della propria città. È questione di volontà politica. L’importante è rispettare gli standards urbanistici. Qui si impedisce al cittadino di sfruttare il piano casa. Quando ci saranno altre sentenze, cosa succederà? Sindaco e consiglieri comunali vadano in consiglio e dicano se sono a favore o no di quelle sentenze».

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