Molestie alla figliastra: operaio arrestato

Tridicenne di Capaccio ha denunciato le violenze subite. Il 56enne è ai domiciliari, ragazza e madre trasferite

CAPACCIO. Dopo mesi trascorsi nel silenzio e nella paura di eventuali ritorsioni, ha avuto il coraggio di raccontare quel terribile segreto e così il convivente della madre è stato arrestato. A finire in manette, per violenza sessuale nei confronti di una tredicenne, è stato un operaio di 56 anni residente nel comune di Capaccio Paestum. L’uomo si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione nell’attesa di essere ascoltato dai giudici.

L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Procura della Repubblica di Salerno, fa seguito ad una serie di indagini svolte dai carabinieri della locale caserma, agli ordini del capitano Raffaele Annicchiarico. Un altro drammatico episodio di violenza tra le mura domestiche che ha visto vittima un’adolescente costretta a subire le attenzioni particolari del convivente della madre e a vivere nella paura, fino a quando si è fatta coraggio e ha deciso di liberarsi di quel peso e a raccontare tutto.

Le molestie dell’uomo, secondo quanto raccontato dalla ragazzina, sarebbero iniziate quasi due anni fa durante il periodo di convivenza. Il 56enne palpeggiava la piccola e la toccava su tutto il corpo stando attento che la madre non si accorgesse di quelle attenzioni moleste rivolte alla figlia. Probabilmente agiva approfittando dell’assenza momentanea della donna da casa. Gli abusi sono andati avanti per mesi fino a quando la minorenne qualche giorno fa ha raccontato tutto alla madre che si è rivolta alla locale stazione dei carabinieri denunciando gli abusi sessuali. I militari hanno avviato gli accertamenti del caso.

Le indagini hanno consentito l’emissione del provvedimento cautelare, e il molestatore è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione dove, fino a qualche giorno fa, viveva insieme alla madre della ragazzina. Della vicenda sono stati informati anche gli operatori dei servizi sociali comunali per cercare un alloggio dove la donna e sua figlia potessero trasferirsi momentaneamente. La prima azione messa in atto dalla magistratura e assistenti sociali è stata, infatti, quella di allontanare la tredicenne dalla casa in cui viveva con il patrigno. Così per la ragazzina, la madre e un altro figlio minorenne della donna è stato trovato un altro alloggio. Una sistemazione provvisoria che garantirà soprattutto alla vittima delle molestie sessuali di essere protetta.

Le indagini di carabinieri e Procura sono tutt’ora in corso per ricostruire gli episodi di cui la ragazzina è stata vittima, che dovrà affrontare anche un percorso psicologico per riuscire a superare il dramma per quanto vissuto e le molestie subite dal suo patrigno tra le mura domestiche.

Angela Sabetta

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