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«Moglie malata Eppure l’Asl mi trasferisce»

AGROPOLI. «Sono due mesi che attendo delle risposte dalla direzione dell’Asl Salerno per risolvere la mia situazione lavorativa». A parlare è l’infermiere Antonio Monzo di Agropoli che, già a...

AGROPOLI. «Sono due mesi che attendo delle risposte dalla direzione dell’Asl Salerno per risolvere la mia situazione lavorativa». A parlare è l’infermiere Antonio Monzo di Agropoli che, già a settembre, in vista della chiusura dell’ospedale cittadino, aveva chiesto, per gravi difficoltà familiari, di essere assegnato al locale distretto sanitario. Monzo che era in servizio al reparto cardiologia Utic, attualmente in aspettativa, ha una moglie infermiera di 39 anni ora invalida e allettata a causa di una grave malattia, e quattro figli, di cui uno disabile. «Così come mi era stato chiesto, il primo ottobre ho preso servizio all’ospedale di Vallo della Lucania - spiega Monzo – dopo che ho illustrato la mia situazione al direttore sanitario, mi è stata prorogata l’aspettativa fino al 31 dicembre. Mi hanno assicurato che la questione sarebbe stata risolta. Ma nulla è stato fatto nonostante abbia proceduto anche con una diffida nei confronti dell’Asl».

«Ho chiesto alla luce della grave situazione in cui vivo - aggiunge - di prestare servizio presso il distretto sanitario di Agropoli, dove ci sono dei posti disponibili. Non posso attendere che sia attivo il day service previsto presso l’ex ospedale, non si sa quando sarà operativo. Due anni fa mia moglie si è ammalata è stata sottoposta ad un intervento chirurgico non andato a buon fine, è rimasta paralizzata dal tronco in giù. Abbiamo quattro figli, tre gemelli di 8 anni e uno di 6 anni. A mia moglie è stata riconosciuta l’invalidità civile al 100%. Uno dei gemelli ha il sostegno scolastico e viene seguito da un centro per la riabilitazione psicomotoria in quanto affetto da ritardo mentale lieve prenatale». Per questi gravi problemi Monzo, chiede di essere trasferito al distretto sanitario di Agropoli per riuscire ad assistere maggiormente i suoi familiari.(a.s.)

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