“Modello Salerno” lodato dal ministro

Martina in visita al Centro agroalimentare a via Gracco. «Il settore deve fare un salto di qualità. Questa città è un esempio»

«Il settore agroalimentare in Italia deve necessariamente fare il salto di qualità. Le imprese si devono aggregare, per restare al passo con i tempi ed essere competitive. E Salerno è un esempio lampante di questa necessità, con la costruzione di una piattaforma pubblica che aggrega imprese private. Qui la struttura è stata realizzata fisicamente, a noi tocca farlo dal punto di vista giuridico».

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha lodato Salerno e il sindaco Vincenzo De Luca. Ed è restato piacevolmente colpito dalla visita nel Centro agroalimentare dove hanno sede il mercato ittico e quello ortofrutticolo. Accompagnato dal primo cittadino e dalla deputata salernitana Sabrina Capozzolo, fresca di nomina nella segreteria nazionale del Pd con delega proprio alle Politiche agricole, il ministro ha colloquiato con gli operatori, ascoltando attentamente i problemi del settore, per poi immergersi in una breve tavola rotonda coordinata da Corrado Martinangelo.

«Siamo solo all'inizio di un percorso – ha spiegato – in cui si stanno predisponendo elementi di novità sul piano organizzativo, per creare le reti d’impresa che rappresentano il vero strumento d’innovazione. Perciò, soprattutto in questo frangente, è importantissimo ascoltare la voce diretta dei produttori e delle imprese, per capire come orientare il lavoro». Tra gli obiettivi da raggiungere al più presto anche quello della sburocratizzazione. «Le procedure sono eccessive e le nostre prime mosse – ha ricordato Martina – sono state compiute proprio per accelerare una semplificazione. E, entro il 2015, il registro unico dei controlli diventerà realtà». Dunque l’agricoltura si prepara ad un cambiamento che potrebbe essere epocale. «Con questa iniziativa - ha evidenziato De Luca - abbiamo voluto indicare il comparto agricolo e agroindustriale come il settore del futuro. Non parliamo più di economia residuale, ma di un ramo economico di grandissima prospettiva, per la qualità dei prodotti ma anche per l’intreccio tra produzioni agricole e ricerca scientifica». E che la spinta alle innovazioni parta proprio da Salerno, non è affatto un caso. «Viviamo in un territorio ricchissimo per l’agricoltura - ha rimarcato il primo cittadino - dove c’è un distretto agroindustriale che è tra i più importanti d’Europa. Abbiamo un Centro agroalimentare, che immaginiamo di sviluppare ulteriormente, non solo per quanto riguarda il settore dell'ortofrutta e il mercato ittico, ma anche per la floricoltura: questo può diventare un terminale importante per le nostre produzioni». E che l’attenzione del Governo per il Sud e per Salerno sia concreto l’ha sottolineato la Capozzolo. »Il mio incarico è un esempio – ha fatto notare – ed esiste la volontà non solo di sfruttare appieno i fondi europei ma pure di concordare una programmazione, necessaria per la crescita ulteriore del comparto». A snocciolare tutti i problemi della categoria è stato Rosario Rago, presidente di Confagricoltura Salerno. «Subiamo continui controlli – si è lamentato – che prendono di mira le aziende sane e non quelle virtuali. Alcuni di noi, pochi mesi fa, hanno patito ispezioni a raffica e sono stati costretti a mettere a disposizione delle autorità anche i propri impiegati. E, poi, siamo carenti in infrastrutture e questo potrebbe essere un deterrente per gli imprenditori, anche stranieri, che hanno mostrato interesse ad investire nel settore».

Gaetano de Stefano

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