scontro sulla capacità di intendere

Mise maiale per il sindaco Vuole la libertà vigilata

Per il perito del Tribunale, Ferdinando Pellegrino, il quarantenne M.D.M. che lo scorso novembre mise sulla cassetta postale del sindaco una testa di maiale ha una capacità di intendere e volere solo...

Per il perito del Tribunale, Ferdinando Pellegrino, il quarantenne M.D.M. che lo scorso novembre mise sulla cassetta postale del sindaco una testa di maiale ha una capacità di intendere e volere solo parziale, scemata da un disturbo bipolare che gli fa alternare stati depressivi a momenti maniacali in cui si ritiene pressoché onnipotente. Una situazione che non lo esime dalle responsabilità penali, a differenza di quanto ritiene il consulente della difesa, Antonino Iaccarino, secondo il quale in quei comportamenti ci sono stati tratti deliranti che disegnano, al momento della commissione, un profilo di totale incapacità. Su questi elementi verterà in buona parte il processo, apertosi ieri con il via libera a un rito abbreviato (che consente lo “sconto” di pena) condizionato alla valutazione di perizia e consulenza psichiatrica. La sentenza arriverà a fine ottobre, ma intanto il difensore Massimiliano Forte ha chiesto che la misura di sicurezza del ricovero nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa sia attenuata in quella della libertà vigilata in una comunità di Romagnano al Monte, gestita dalla cooperativa sociale “Castello arioso” che ha già dato la sua disponibilità. Il Tribunale (presidente Gabriella Passaro) deciderà entro domani, dopo che oggi il pubblico ministero Valleverdina Cassaniello depositerà il suo parere. Intanto ha raccolto ieri la valutazione dei due medici che lo hanno visitato e secondo i quali le sue condizioni sono ora sotto controllo, anche se richiedono un monitoraggio costante per evitare nuovi momenti di crisi.

Oltre che dell’episodio del maiale, M.D.M. risponde delle minacce al direttore di Salerno Pulita, Giuseppe Beluto, e dell’incursione nella sede della società a dicembre, quando inveì contro il personale e imbrattò muri e pavimento con un sacchetto di escrementi. Ieri si sono costituiti parte civile, tramite l’avvocato Genserico Miniaci, il direttore Beluto, il sindaco Vincenzo De Luca e il Comune, che nella determina di conferimento dell’incarico legale definisce gravemente offesi «l’immagine, il prestigio e la dignità dell’ente e del sindaco che lo rappresenta».

Nei colloqui con il difensore e con i medici che lo hanno visitato, M.D.M. ha ammesso soltanto l’incursione a Salerno Pulita e il precedente tentativo di aggredirne il direttore, spiegando di ritenersi truffato per il mancato rinnovo del contratto di lavoro; ha detto invece di non ricordare di aver varcato (il giorno dopo il faccia a faccia con Beluto) il portone di casa del sindaco e di aver collocato sulla sua cassetta postale la testa di un suino con un limone in bocca. Contro di lui ci sono però le riprese delle telecamere di sorveglianza e la testimonianza di chi gli ha venduto il maiale. (c.d.m.)

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