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Miraglia: «Le assunzioni? Volute dai sindacati»

Sull’appalto per le pulizie all’ateneo affondo della presidente: «Non hanno pensato agli operai pagati peggio»

FISCIANO. «Se cercano una testa ce ne sono tante sul mercato, ma alla mia resto affezionata e non la cedo». Replica con ironia il presidente della Fondazione Universitaria, Caterina Miraglia, ai i 300 studenti e oltre 40 tra docenti e ricercatori, che hanno chiesto lo scioglimento dell’ente per una «manifesta incapacità di adempimento ai compiti costitutivi della stessa Fondazione».

Fulcro della discussione è il recente passaggio di cantiere che ha coinvolto 156 lavoratori della “Fisciano Sviluppo” alla “Gioma Facility Management”, ditta siciliana risultata vincitrice dell’appalto per i servizi di igiene e pulizia all’interno del Campus con un ribasso del 40,62%. La Fondazione avrebbe permesso l’espletamento di un bando, definito da molti inaccettabile per le conseguenze che avrebbe causato nei confronti degli operai.

«Il bando – ha spiegato – è stato da me ereditato. Anche l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha effettuato dei controlli di legittimità senza censure. In più, al momento dell’apertura delle buste, la commissione non ha rilevato nemmeno anomalie applicando la procedura matematica dettata dal codice dei contratti pubblici».

Sulle garanzie ai lavoratori Miraglia è stata molto chiara. «La Fondazione aveva già salvaguardato la forza lavoro con l’inserimento nel bando di gara della clausola sociale. la Fondazione è stata inoltre il primo organismo a tutelare i lavoratori grazie all’aggiudicazione provvisoria alla ditta vincitrice dell’appalto che ha impedito la perdita dei posti di lavoro ed è altresì impegnata a trovare soluzioni legittime per l’incremento delle ore lavorative». Poi un affondo nei confronti dei sindacati. «Perché circa due anni fa i sindacati hanno permesso assunzioni di nuovo personale a condizioni migliori rispetto agli altri, senza preoccuparsi di perfezionare le posizioni di lavoratori e lavoratrici che prestavano la loro opera da oltre 20 anni?».

Pare, inoltre, come si evince dal verbale della fase di negoziazione avviata in Prefettura, che la nuova ditta abbia dato anche la disponibilità per aumentare il monte ore di lavoro da 120mila a 130mila annue. Ma il verbale ha avuto esito negativo. Intanto, i lavoratori, da lunedì scorso hanno preso servizio con la nuova ditta in attesa di conoscere meglio il proprio destino. La polemica continua.