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«Mio padre è stato solo distratto»

Abusi edilizi, la difesa leader locale del M5S Andrea Iuliano

ROCCAPIEMONTE. Dopo la demolizione di un fabbricato per abusivismo in via Corso Pagano – abusivismo perpetrato negli anni a carico di Vincenzo Iuliano – arriva la spiegazione del figlio, Andrea Iuliano, noto attivista 5Stelle sul territorio.

«Avevo avvisato mio padre che il capannone non era più a norma», scrive in una nota. «La pulizia inizia dalla casa propria. Lo stabile demolito in realtà tratta di un capannone per deposito degli attrezzi, che fu costruito da mio nonno quando l’unica legge sull’edilizia del 1935, vietava di costruire solamente in zone boschive. Negli anni l’evoluzione della normativa ha giustamente corretto le varie lacune e ha introdotto le autorizzazioni per avviare l’opera edilizia. Il capannone di deposito attrezzi fu costruito alle spalle della casa che in quel preciso periodo storico era di proprietà di mio nonno. Il decreto prende spunto dalla nuova legge sull'edilizia che vieta la costruzione di opere a distanze inferiori di tre metri. Per non citare il Prg di Roccapiemonte del 1978 che prevede in una zona chiusa il collocamento di edifici scolastici».

Poi Iuliano rimarca che «per riparare al mancato permesso si poteva ricorrere al condono, come ha fatto lo stesso vicino Galotto per costruzioni nella sua proprietà, ma anche mio padre si è disinteressato alla vicenda e ha provveduto a rimuovere l’abuso perché le regole si rispettano». Il grillino ha cercato così di dare una motivazione sull’accaduto. Resta l’abusivismo e l’atto di demolizione - tra l’altro espletato dalla stessa famiglia Iuliano - in seguito a ben quattro ricorsi al Tar e dunque all’ordinanza dirigenziale in cui viene trattato l’accertamento di inottemperanza all’ordine di demolizione e remissione in pristino.

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