«Mio figlio Andrea è stato ucciso»

Vincenzo Galati Rando chiede che venga riaperto il caso legato alla morte del 28enne

«Riaprite il caso, mio figlio non si è ucciso». A chiederlo è Vincenzo Galati Rando, il padre di Andrea, 28 anni: il giovane siciliano trovato cadavere vicino ai binari in località Fosso Pioppo la sera del 18 settembre. L’uomo ha presentato un esposto alla polizia di Capo D’Orlando, in provincia di Messina, indirizzato al pm salernitano Mariacarmela Polito. Ora la morte di quel giovane finito sotto il treno regionale, da Sapri a Napoli Centrale, si tinge di giallo. Troppe ombre sono state avanzate dai familiari che hanno svolto delle indagini in proprio perché non hanno creduto mai alla tesi del suicidio. Domenica scorsa, intanto, è stato celebrato a Rocca Capri Leone nel Messinese il funerale di Andrea. Subito dopo la salma è stata posta sotto sequestro e trasferita all’obitorio dell’ospedale Papardo di Messina. Il pm Polito ha incaricato il medico legale Giovanni Zotti di eseguire l’esame autoptico. La famiglia, assistita dall’avvocato Decimo Lo Presti, ha dato mandato al professor Fabrizio Perri quale consulente di fiducia. A far riaprire il caso alcuni nuovi aspetti della morte del giovane siciliano: dal cellulare della vittima trovato lontano dal luogo del presunto investimento alle tracce di colluttazione presenti sul corpo. Proprio il cellulare potrebbe nascondere informazioni utili a chiarire il giallo. Andrea era giunto a Mercato San Severino, dove vive la madre naturale, il 13 settembre scorso. La mattina di giovedì 20 settembre aveva deciso di recarsi a Battipaglia in treno. A raccontarlo è la sorellastra che si era offerta di accompagnarlo, ma lui aveva rifiutato. La ragazza – riferisce il padre della vittima nell’esposto alla magistratura – gli ha raccontato che Andrea, a giugno, aveva fatto delle amicizie pericolose proprio nella città della Piana del Sele. Avrebbe conosciuto persone vicine agli ambienti dello spaccio di sostanze stupefacenti e lui stesso avrebbe avuto della marijuana. Chi doveva incontrare Andrea a Battipaglia? Di lui si perdono le tracce nel primo pomeriggio, quando il suo cellulare comincia a squillare a vuoto. Sempre il padre, nel rivolgersi alla magistratura, riferisce di un altro aspetto appreso sul luogo del ritrovamento del cadavere del figlio. Un’auto sospetta sarebbe stata rimossa da un carro attrezzi nei pressi del passaggio a livello di Fosso Pioppo. Si tratterebbe di una Ford o una Opel. C’è da chiarire anche come il 28enne sia arrivato in quel luogo, lontano dal centro. Per due dipendenti delle ferrovie, che hanno parlato con il padre Vincenzo, è impossibile che il ragazzo (che calzava degli infradito) potesse percorrere oltre un chilometro sulla linea ferrata senza essere visto dai treni in transito. Qualcuno – scrive il padre – lo ha portato lì. Subito dopo il ritrovamento si era pensato a un suicidio. Poi si era diffusa l’ipotesi di un caso di depressione. Andrea si era lasciato con la compagna polacca dalla quale aveva avuto una figlia. Il padre ha assicurato che aveva superato il momento difficile. La famiglia dalla Sicilia chiede che si facciano maggiori riscontri sui nuovi indizi, a cominciare dai tabulati telefonici delle utenze in uso alla vittima. Andrea, negli ultimi tempi, aveva usato anche un altro numero cellulare. Se sono supposizioni o suggestioni, o siamo di fronte a un omicidio, dovranno stabilirlo le indagini.

Massimiliano Lanzotto

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