Minorenne stuprata: affidata la perizia

Pagani, nominati un informatico e un ginecologo per ricostruire i contatti telefonici e le lesioni

PAGANI. Quattro mesi e mezzo per fare luce sul caso di stupro su minore che vede imputati i paganesi Giuseppe Bombardino e Antonio Saggese. In questo lasso di tempo i due periti, un informatico e un ginecologo, nominati dal collegio per l’abbreviato condizionato, dovranno sciogliere i nodi della vicenda, riferendo su contatti e files presenti nei cellulari dei due ragazzi alla sbarra e sul quadro clinico-ginecologico della vittima.

La verifica a porte chiuse, con l’esame dei consulenti d’ufficio, sarà l’atto decisivo per poi arrivare alla sentenza, che sarà pronunciata dalla prima sezione penale del Tribunale di Nocera Inferiore. Per la difesa si tratta di un momento chiave, più ancora del precedente incidente probatorio svolto in fase preliminare, con la vittima che aveva confermato il racconto con i due giovani paganesi, finiti in carcere e ora, dopo quasi un anno di custodia cautelare, ai domiciliari fuori provincia. Il nodo centrale delle ricostruzioni, ancora una volta, risiede nella controprova della credibilità della ragazza, col suo racconto da raffrontare con le perizie.

Il Riesame, nella fase cautelare, nel rigettare le istanze di scarcerazione, aveva blindato l’impianto accusatorio ricostruito dagli inquirenti, con gli imputati chiamati a rispondere di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona ai danni di una sedicenne, finita nel mirino nel corso di una notte di follia.

I due ventenni, già noti alle forze dell’ordine, nel febbraio scorso furono arrestati dai carabinieri, con l’indagine seguita dal pm Ernesto Caggiano per tutta la fase preliminare, arrivata al rito immediato disposto dal gip dopo un delicato incidente probatorio svolto in estate per ricostruire l’intero arco dei rapporti tra i due e la vittima, con la conferma delle accuse raccolta in modalità protetta, presenti gli imputati, la vittima con l’assistenza di una psicologa, il pm e il gip.

Dopo un primo rigetto davanti al gip della richiesta di abbreviato, la nuova istanza per un processo rapido era stata presentata dall’avvocato Giuseppe Della Monica con successivo accoglimento. La precedenti udienze erano state celebrate a dicembre e poi l’11 gennaio, quando è slittata la sentenza ed è stata contestualmente presentata l’istanza decisiva per ottenere la scarcerazione. Ieri il conferimento incarico ha avviato l’accertamento doppio, che sarà decisivo per la sentenza.(a.t.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA