«Minimo l’impatto ambientale del tunnel»

L’assessore ai lavori pubblici di Maiori bacchetta la collega di Vietri: «Obiezioni sterili e inutili»

MAIORI. «Il tunnel sarà un servizio prezioso per i residenti e per i turisti. L’impatto ambientale sarà minimo e di sicuro il vantaggio che apporterà l’opera indurrà l’ente regionale ad allargare le maglie imposte dal Piano urbanistico territoriale in Costiera». L’assessore ai lavori pubblici di Maiori, Chiara Gambardella, non lascia spazio di replica alla sua collega di Vietri sul Mare, l’assessore Angela Infante, che ha criticato l’idea progettuale del tunnel, non tanto perché Vietri sarebbe tagliata fuori dal progetto (il tunnel inizierebbe a Cava e terminerebbe a Maiori), ma soprattutto perché l’opera danneggerebbe il già delicato assetto idrogeologico della Costiera amalfitana. Inoltre l’assessore Infante ha fatto presente che il tunnel non potrà essere mai realizzato a causa dei limiti imposti dal Put.

Ma Gambardella rispedisce al mittente tutte queste obiezioni, etichettandole come “sterili e inutili”. L’assessore, invece, difende senza mezzi termini la bontà del progetto. «Il tunnel apporterebbe numerosi vantaggi, innanzitutto consentendo agli abitanti della Costiera di non restate isolati in caso di avverse condizioni metereologiche – spiega – spesso siamo in enorme difficoltà perché, quando il tempo è cattivo, non possiamo raggiungere neppure i presìdi sanitari di Salerno o Cava de’ Tirreni».

Senza contare le ricadute economiche dell’opera, già evidenziate dall’ingegnere Aniello Casola, autore dell’idea progettuale. «Il turismo trarrebbe enorme beneficio dal tunnel, che consentirebbe di percorrere la tratta Cava-Maiori in sette minuti, al posto dei quarantacinque attuali – aggiunge – per contenere il flusso di veicoli abbiamo pensato a un pedaggio, con tariffe agevolate per i residenti e per i turisti; l’idea è di fare rete con le strutture alberghiere di Cava e della Costiera per organizzare pullman di turisti che giungerebbero più facilmente in Costiera».

Anche l’obiezione dell’impatto ambientale, secondo la Gambardella, è facilmente attaccabile. «Non deturperà il paesaggio perché il percorso sarebbe tutto interrato; inoltre non ci saranno problemi di equilibrio olografico perché non sarà intaccata la staticità della montagna e, poi, l’acqua è molto in profondità».

E i vincoli del Piano urbanistico territoriale? «Con l’intervento della Regione non ci vorrà niente a rendere più larghe le maglie dei vincoli che avevano un senso nel periodo storico in cui sono stati imposti».

Alfonsina Caputano

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