Minacciava la compagna disabile a Prignano Lei accusa: «Mi ha portato via 400mila euro»

PRIGNANO CILENTO. C’è anche la storia di un’eredità volatilizzata dietro le minacce alla compagna disabile di un quarantunenne di Prignano Cilento. Il dettaglio è venuto fuori durante l’incidente...

PRIGNANO CILENTO. C’è anche la storia di un’eredità volatilizzata dietro le minacce alla compagna disabile di un quarantunenne di Prignano Cilento. Il dettaglio è venuto fuori durante l’incidente probatorio al quale si è sottoposto A.N., originario di Eboli, difeso dall’avvocato Costantino Cardiello. All’udienza “speciale”, presieduta dal gip di Vallo della Lucania, Valeria Campanile, era presente la presunta vittima che ha rincarato le accuse, facendo riferimento a un “tesoretto” di 400mila euro consumato poco alla volta. Dal racconto fornito dalla vittima – una disabile affetta da paraplegia – che ha risposto alle domande del pm Vincenzo Palumbo, è emerso un menage familiare fatto di maltrattamenti e minacce. La donna ha riferito anche della presenza di un’arma in casa, motivo di maggiore paura e di sottomissione al compagno che era riuscito a controllare la sua vita, gestendo a suo uso e consumo i risparmi che la donna aveva messo insieme. Soldi che gli erano arrivati in dote anche da un’eredità e dei quali non c’è più traccia. Le indagini sono partite lo scorso maggio quando la donna trovò la forza di denunciare la situazione ai carabinieri della stazione di Torchiara. Il caso fu segnalato alla procura di Vallo che, d’intesa con i militari della compagnia di Agropoli, guidata dal capitano della compagnia carabinieri di Agropoli, Francesco Manna, hanno raccolto elementi di prova a carico del compagno violento. Il giudice autorizzò anche le intercettazioni ambientali tramite microspie installate all’interno della casa della coppia. Si scoprì in questo modo che l’uomo aveva un rigido controllo sulla gestione delle risorse economiche della compagna amministrandole a suo piacimento. E che diventava violento, fino a picchiarla, per costringerla a corrispondergli somme di denaro.