SAN MARZANO SUL SARNO 

Minacciò di strangolare la ex Il pm vuole il rito immediato

SAN MARZANO SUL SARNO. L’ultima volta in cui l’aveva aggredita le aveva lasciato segni evidenti sul collo, tracce di graffi a testimoniare una stretta violenta: a carico di A. A., originario di San...

SAN MARZANO SUL SARNO. L’ultima volta in cui l’aveva aggredita le aveva lasciato segni evidenti sul collo, tracce di graffi a testimoniare una stretta violenta: a carico di A. A., originario di San Marzano, 51 anni, attualmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, difeso di fiducia dall’avvocato Giovanna Ventre, ora il gip dovrà valutare il quadro portato dalla procura con la richiesta di processo con rito immediato.
Il cinquantunenne sottoponeva a vessazioni e atti intimidatori la sua ex moglie, puntualmente raggiunta da offese, parole pesanti e minacce di ogni sorta. Lui non voleva rassegnarsi alla fine della relazione e per questa ragione non lasciava in pace l’ex coniuge, divenuta il suo obiettivo quotidiano a partire dal marzo 2018 senza mai fermarsi, con l’attuale misura restrittiva emessa dal giudice su richiesta del pm proprio per mettere fine alla persecuzione.
L’imputato, che rischia il processo dopo la richiesta di rito immediato avanzata dalla procura, sulla base di un evidente prova raccolta, era recidivo, con precedenti comportamenti agli atti e precedenti analoghi e specifici, aveva infatti causato alla donna lesioni evidenti aggredendola con un gesto inequivocabile: le sue mani le strinsero il collo con tracce riportate nel referto medico dopo la visita al pronto soccorso dell’ospedale di Sarno e la prognosi di tre giorni emessa dai medici.
Le minacce di morte erano arrivate sin da prima, la donna era stata già vittima dell’atteggiamento violento e ostinato dell’pex marito: lui l’aveva più volte pedinata facendole sentire il fiato della sua presenza sul collo, presentandosi anche sotto casa sua per suonare il citofono insistentemente. La conseguenza per la donna era stata una forte condizione di assoggettamento con un grave stato di ansia e paura. Ma l’imputato senza pietà, con la donna terrorizzata per la sua incolumità e per quella delle sue figlie, proseguì nelle aggressioni e solo per un caso non ci furono conseguenze peggiori.
Ora il gip dovrà valutare il quadro portato dalla procura con la richiesta di processo con rito immediato.
Alfonso T. Guerritore
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