Minacce e violenza a mamma e fratellino Rito immediato per un giovane paganese

PAGANI. Affronterà il processo con rito immediato il prossimo febbraio, U. P., 19 anni, il paganese accusato di violenze in famiglia. Il ragazzo si scagliò contro sua madre, provando ad entrare in...

PAGANI. Affronterà il processo con rito immediato il prossimo febbraio, U. P., 19 anni, il paganese accusato di violenze in famiglia. Il ragazzo si scagliò contro sua madre, provando ad entrare in casa nel cuore della notte armato di coltello e prendendo a calci e pugni la porta dell’abitazione di famiglia. A suo carico c’era già stato in passato una denuncia per le richieste di denaro attravesro minacce varie, e un procedimento penale già in corso per estorsione e maltrattamenti. Era lo scorso dicembre quando il ragazzo venne arrestato in flagranza con accuse di stalking e porto di armi bianche. Prendendo a calci la porta di casa, urlava: «Femmina di m. Apri, io ti ammazzo, ti devo portare finita, devo farti vedere la morte con gli occhi se non mi apri». Il diciannovenne provò anche a coinvolgere il fratellino tredicenne cercandone la complicità: «Lo sai che mamma è una femmina di m. – gli diceva – ti devo portare finita, ti sto servendo il piatto». In realtà il giovane non avrebbe potuto neanche accostarsi alla casa materna perché per il suo precedente era già sottoposto al divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati abitualmente dalla madre, con provvedimento accordato dal gip su istanza della Procura. La persona offesa, per episodi commessi dal 3 novembre al 22 dicembre 2016, denunciò il fatto, culminato in quanto accadde lo scorso 22 dicembre, quando, di notte, U. P. arrivò a casa della madre e suonò il campanello ripetutamente prima di scatenarsi danneggiando la porta e aprendosi uno squarcio sufficiente per entrare. Solo l’arrivo dei carabinieri sul posto impedì il peggio. Nei dintorni dell’abitazione, poggiati su un’impalcatura di ferro, gli investigatori ritrovavano un coltello lungo dodici centimetri e un paio di manette di ferro, le cui chiavi erano in tasca del diciannovenne. (a. t. g.)