allarme stalking 

Minacce e sassi ai bambini della ex 

In carcere l’uomo che era stato liberato dopo la prima aggressione

Quando il 12 giugno il giudice lo aveva rimesso in libertà, ritenendo che l’arresto non potesse essere convalidato, G.S. aveva lasciato passare solo poche ore prima di tornare davanti all’abitazione dell’ex compagna e tentare di nuovo a farvi irruzione, minacciando di morte lei e i suoi bambini. Due giorni dopo ci ha riprovato, incurante del divieto di avvicinamento impostogli dal giudice contestualmente alla revoca dell’arresto. Quel pomeriggio è riuscito a farsi aprire e ha lanciato contro la donna alcune pietre, colpendo la figlia di 9 anni e ferendola leggermente a un piede. È stato solo per l’intervento di alcuni passanti che si è convinto ad andarsene, ma un’ora dopo è tornato cercando ancora una vota di entrare in casa, prendendo a calci la finestra della camera da letto, rompendo la maniglia di un battente e lesionando il vetro. È stato arrestato solo cinque giorni dopo, il 19 giugno, quando la donna ha chiamato la polizia dalla sua abitazione di via San Leonardo e gli agenti lo hanno colto in flagrante mentre ancora cercava di scagliare sassi contro finestre e porta d’ingresso. Quando hanno cercato di fermarlo, il 38enne ha aggredito anche loro, spintonando una poliziotta che per il contraccolpo è sbattuta su un’inferriata e ha riportato lesioni a un braccio guaribili in 25 giorni.
Questa volta per G.S. è stato confermato il carcere. Il giudice delle indagini preliminari Piero Indinnimeo, che l’altro ieri lo ha interrogato alla presenza del difensore d’ufficio Luciano Pepe, ha convalidato l’arresto e ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Decisive sono state le reiterate violazioni del divieto di avvicinamento e le gravi minacce ripetute anche dopo l’arresto. «Quando esco di galera la ammazzo» ha detto l’uomo ai poliziotti che lo portavano via. E nell’ordinanza si sottolinea come per «chi manifesti con tale allarmante chiarezza il proprio proposito criminoso» non possano bastare nemmeno i domiciliari con braccialetto elettronico, «essendo all’evidenza disposto ad ogni costo a portare a termine il proprio proposito delittuoso».
E i casi di stalking si susseguono: ieri è stato notificato a un operaio di 42 anni, C.F. le iniziali, il divieto di avvicinamento a una quarantenne. (c.d.m.)
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