Minacce di morte dall’ex compagno Ma lei lo perdona

Per quattro volte, in soli sette giorni, ha minacciato l’ex compagna lanciandole pietre e cercando di fare irruzione in casa; senza placarsi nemmeno quando è arrivata la polizia e anzi sfidando gli...

Per quattro volte, in soli sette giorni, ha minacciato l’ex compagna lanciandole pietre e cercando di fare irruzione in casa; senza placarsi nemmeno quando è arrivata la polizia e anzi sfidando gli agenti con un «Tanto quando esco l’ammazzo». Da allora (era lo scorso giugno) il 38enne G.S. è in carcere, ma adesso che per lui doveva iniziare il processo col rito abbreviato la donna ha deciso di ritirare la querela, spiegando al giudice Stefano Berni Canani di averlo perdonato e che sarebbero anche tornati insieme. A carico dell’uomo resta quindo soltanto l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, perché al momento dell’arresto ha spintonato una poliziotta che per il contraccolpo è sbattuta su un’inferriata e ha riportato lesioni a un braccio guaribili in 25 giorni.
Era il 19 giugno. La donna aveva avvisato la polizia con una telefonata dalla sua abitazione di via San Leonardo e gli agenti avevano colto l’ex compagno in flagrante mentre ancora cercava di scagliare sassi contro finestre e porta d’ingresso. Non era la prima volta: quando il 12 giugno era stato rimesso in libertà dopo un primo episodio avvenuto il giorno prima, G.S. aveva lasciato passare solo poche ore prima di tornare davanti all’abitazione dell’ex compagna e tentare l’irruzione, minacciando di morte lei e i suoi bambini. Due giorni dopo ci aveva riprovato, incurante del divieto di avvicinamento impostogli dal giudice contestualmente alla revoca dell’arresto. Quel pomeriggio era riuscito a farsi aprire e aveva lanciato contro la donna alcune pietre, colpendo la figlia di 9 anni e ferendola leggermente a un piede. Era stato solo per l’intervento di alcuni passanti che si era convinto ad andarsene. Poi, il 19 giugno, il nuovo episodio e l’arresto in carcere, alle luce anche delle reiterate violazioni del divieto di avvicinamento e delle gravi minacce ripetute anche dopo l’intervento della polizia. Per il gip Piero Indinnimeo, che ha firmato l’ordinanza cautelare risultava «all’evidenza disposto ad ogni costo a portare a termine il proprio proposito delittuoso».
In questi mesi, però, i rapporti tra i due si sono ricuciti, e ieri mattina la donna ha ritirato la querela. (c.d.m.)
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