IL FATTO

Minacce dei boss a Saviano e Capacchione, nullo il processo

La Corte d'Appello di Napoli si dichiara incompetente sul caso della lettera dell'avvocato Santonastaso: il processo a Roma

NAPOLI - Atti da inviare alla Procura di Roma per un nuovo processo. Questa la decisione della Corte di Appello di Napoli che, dichiarandosi incompetente, ha di fatto annullato la condanna emessa in primo grado nei confronti dell'avvocato Michele Santonastaso, che era stato riconosciuto responsabile dal Tribunale partenopeo di Minacce ai danni dello scrittore Roberto Saviano e della giornalista Rosaria Capacchione, senatrice del Pd. Il processo doveva essere incardinato a Roma perché nel testo dell'istanza (più una minaccia che un'istanza, stando alle indagini della Dda di Napoli) letta da Santonastaso in aula - durante il processo di Appello denominato Spartacus contro il clan dei casalesi -  erano stati inseriti anche i nomi dei magistrati di Napoli e Santa Maria Capua Vetere che avevano occupato un ruolo cardine nella lotta al crimine organizzato dell'area casertana. Per i giudici, dunque, il processo doveva slittare nella Capitale perché la procura di competenza per i magistrati citati era quella romana. La lettera venne letta nel 2008 ed era a firma dei boss Antonio Iovine, ora pentito, e Francesco Bidognetti, entrambi assolti.