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Minacce al personale del 118 Tre condanne

SARNO. Sono stati condannati a cinque mesi di reclusione ciascuno con pena sospesa per le intemperanze e le minacce contro il personale in servizio su di un’ambulanza del 118 diretta all’ospedale di...

SARNO. Sono stati condannati a cinque mesi di reclusione ciascuno con pena sospesa per le intemperanze e le minacce contro il personale in servizio su di un’ambulanza del 118 diretta all’ospedale di Sarno: A. E., A. E. e M. S., tutti sarnesi di una stessa famiglia, usarono violenza contro una dottoressa e un’infermiera in servizio sul mezzo di soccorso, cagionando lesioni senza risparmiare le offese. «Stai andando al matrimonio, come ti sei laureata, te la sei comprata?», disse uno dei tre alla malcapitata dottoressa. «Ti devo fare un c... così».

La ragione della loro esasperazione era che la moglie di uno dei tre, mamma degli altri due, era in codice rosso, con la chiamata al soccorso che culminò nel decesso della signora, paziente oncologica in fase terminale. Il tribunale ha ricostruito il clima di follia e rabbia di quei momenti, con l’intervento sul posto delle due professioniste ostacolato da strattoni, urla e offese, con la dottoressa presa per i capelli e le manovre di emergenza continuamente intervallate dalle rimostranze della famiglia, compatta a protestare per quanto stava accadendo. Il mezzo, stando alle ricostruzioni, arrivò sul posto dell’emergenza in pochi minuti, per praticare tutte le manovre previste dal protocollo d’emergenza: era il 3 giugno del 2010 quando avvenne l’episodio. Il defibrillatore era sulla parte posteriore dell’autoambulanza, ma non fu adoperato proprio per via delle violenze esplose allo stesso arrivo sul luogo del soccorso.

«Ti deve venire un male, rianimala, muoviti, dove sta il defibrillatore, so chi sei, sei la moglie di... vengo a prenderti a casa». Il clima impossibile in cui si svolsero le operazioni non fu dei migliori: la donna era già priva di conoscenza, in gravi condizioni. Il processo si è concluso con una lieve condanna per i tre imputati.(a. t. g.)

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