Minacce a una donna, medico nei guai

Il professionista scafatese avrebbe preso di mira per mesi la 38enne di Pagani. Coinvolta anche un’altra persona

PAGANI. Molestie notturne per due indagati, protagonisti loro malgrado di episodi simili ai danni della stessa vittima. Tutto comincia ad agosto e settembre 2011, quando la vittima delle telefonate denuncia tutto ai carabinieri, parlando di chiamate sul suo cellulare e sul suo telefono di casa, intestato alla madre. Alle minacce e ingiurie telefoniche nel corso del tempo si aggiunse anche un plico lasciatole nella cassetta postale e un danneggiamento alla carrozzeria della sua autovettura. Il tredici dicembre 2011 una telefonata con voce femminile minacciava chiaramente: «Dovete morire tutte, tu e tua madre e tua sorella».

A quel punto arrivava una ulteriore denuncia, seguita dall’acquisizione di tabulati e avvio di una ulteriore fase di indagine per identificare i due numeri, uno fisso e l’altro mobile, da cui partivano le telefonate indirizzate a una trentottenne residente a Pagani. L’indagine ora è arrivata alla fase conclusiva, con la notifica del provvedimento di chiusura della fase preliminare e i venti giorni di rito per chiedere eventuale interrogatorio. Il medico psichiatra scafatese Giovanni Conte, sessantenne camice bianco, in servizio a Napoli come medico generico e specialista in psichiatria, individuato quale responsabile di una serie di telefonate persecutorie, risponde di molestie, mentre Clara Ferraioli, trentasettenne di Pagani, risponde di minacce, ingiurie e molestie, per aver offeso pesantemente la sua vittima. L’indagine inizialmente cercava il nome della voce femminile che aveva pronunciato le parole minacciose in una specifica telefonata, con il secondo responsabile intercettato nel corso degli accertamenti da parte degli investigatori. La maggior parte delle chiamate, tutte anonime, erano senza parole, mute, inframezzate da rantoli, dalla durata variabile da uno a dieci minuti, dirette a casa e sul cellulare della ragazza. Secondo le successive ricostruzioni la donna conosceva il medico attraverso la sua famiglia, e da quel legame, secondo gli investigatori, il professionista aveva recuperato le informazioni necessarie per le telefonate. Gli episodi ricostruiti dagli inquirenti, coordinati dal pm Cacciapuoti, riguardano un arco lungo. La ragazza è difesa dell’avvocato Monica Abagnara, mentre i due indagati sono assistiti dall’avvocato Fabio Carusone ed Errico Santonicola.

(a. t. g.)

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