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Mille firme in soli due giorni per la petizione contro l’Asl

Mille le firme in due giorni apposte alla petizione contro l’atto aziendale della Asl, riguardante l’assetto del “Santa Maria dell’Olmo”, avviata dal consigliere del Partito comunista, Michele Mazzeo....

Mille le firme in due giorni apposte alla petizione contro l’atto aziendale della Asl, riguardante l’assetto del “Santa Maria dell’Olmo”, avviata dal consigliere del Partito comunista, Michele Mazzeo. La petizione dal titolo “L’ospedale deve salvare la pelle o... curare la pelle?”, sarà riproposta ancora sabato e domenica prossimi in uno stand: l’obiettivo è arrivare a duemila firme.

Nel documento si chiede al direttore sanitario dell’azienda ospedaliera “Ruggi”, Vincenzo Viggiani, e al presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, di rivedere l'atto aziendale e di assegnare all’ospedale cavese la traumatologia e la cardiologia, indispensabili per un pronto soccorso che funzioni ventiquattr’ore. «L’atto aziendale predisposto da Viggiani - dice Mazzeo - prevede che l’ospedale “Santa Maria dell’Olmo” perda i reparti di cardiologia ed ortopedia e “guadagni” i reparti di dermatologia e chirurgia plastica ricostruttiva. Nel contempo il pronto soccorso viene declassato a primo soccorso. Questa è una scelta vergognosa che va contro l'interesse dei cittadini».

Ancora più deludente, secondo il consigliere, è la previsione nel nuovo atto aziendale del reparto di dermatologia e chirurgia plastica ricostruttiva “in sostituzione” dei reparti di cardiologia ed ortopedia da eliminare. Ma prima di questo, c’è da risolvere la questione del decreto 49 che ancora incombe sull’ospedale cavese, al quale non verrebbe assegnato neanche un posto letto, una situazione che viene paragonata alla “morte” dello stesso nosocomio.(a. f.)

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