LA TRAGEDIA IN MARE

Migranti a Salerno, riconosciute due salme 

Effettuate dodici autopsie dal pool di medici legali coordinati dal professore Antonello Crisci

SALERNO. Storie di sofferenza e dolore, vecchie tracce di frustate e bruciature ma anche una giovane ragazza incinta di un maschietto di appena cinque mesi tra le 26 giovani donne arrivate già cadaveri sulla nave spagnola Cantabria attraccata a Salerno domenica. Emergono particolari raccapriccianti nel secondo giorno di lavoro del pool di medici legali coordinati dal professore Antonello Crisci della Procura di Salerno. Per stabilire l’esatta età anagrafica delle vittime, tutte giovanissime, gli anatomopatologi, si serviranno di ulteriori indagini sulle arcate dentarie. Ieri, inoltre, sono state anche riconosciute due salme, entrambe di nazionalità nigeriana una dal marito che viaggiava con lei, l’altra dal fratello. Sui corpi non vi è traccia di violenze sessuali. Ma le indagini per stabilire che cosa sia accaduto a bordo dei gommoni della morte sono ancora in corso ed aperte e tutte le possibili varianti. I medici legali avranno a disposizione novanta giorni per comunicare l’esito finale degli esami, nel frattempo, sono stati effettuati dodici esami autoptici. Si proseguirà così almeno fino a sabato, poi le salme saranno liberate e si celebreranno i funerali, in forma pubblica, al cimitero monumentale, con il lutto cittadino che spegnerà per mezz’ora anche le Luci d’artista.
Carla Polverino
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