IL REPORTAGE

Migranti a Salerno, «Così felici per quanto facciamo. Frustrati per come ci trattano»

La vita a bordo della “Sea Eye 4”, la nave Ong bloccata dopo aver salvato 114 naufraghi

SALERNO - Dalla banchina del Molo Ponente del porto la vista è bellissima. Il monte Bonadies, le casette di via Ligea, la Costiera Amalfitana. Dall’altra parte la città che si muove in lontananza sotto una cappa d’afa. E poi c’è il mare. È lì che va continuamente lo sguardo e il pensiero dei 26 componenti dell’equipaggio della “Sea Eye 4”, la nave dell’omonima Ong tedesca fermata per venti giorni per aver violato il decreto Piantedosi dopo aver salvato 114 migranti fra le acque libiche e quelle maltesi.

Li hanno messi lì, a pochi passi dal “Caronte” che carica ogni merce per trasportarla in mezzo mondo. Quel mercantile enorme accompagna le prime ore di sosta obbligata di una “crew” che, in queste ore, vive soltanto una grossa frustrazione. È la parola che ripete più e più volte Martina Morini, una delle due italiane di questa brigata formata quasi unicamente da giovani donne: desiderano soltanto salvare vite in mare.

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