Migliaia di fedeli a Salerno Abbraccio coi musulmani

Moretti celebra insieme a Pierro, sull’altare una donna col velo islamico

SALERNO. «Cogliere ogni momento per prendersi cura dell’altro». In questo dovrà manifestarsi quella misericordia che il Giubileo straordinario di papa Francesco, nella nostra diocesi cominciato ufficialmente ieri, intende celebrare in questo anno santo “speciale”. A ribadire il concetto è stato, ieri pomeriggio, il vescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, durante la santa messa celebrata dopo l’apertura della porta santa in cattedrale.

L’evento è stato seguito da migliaia di persone che hanno voluto prendere parte all’eccezionale celebrazione religiosa per ottenere l’indulgenza plenaria garantita dal passaggio sotto la porta che, simbolicamente, rappresenta l’inizio del “percorso straordinario” verso la salvezza.

E se a Roma, lo scorso 8 dicembre, si è parlato del Giubileo dei due papi, data la presenza anche di Joseph Ratzinger alla cerimonia in Vaticano, a Salerno si può tranquillamente dire che è stato il Giubileo dei due vescovi visto che sull’altare del duomo, affianco a monsignor Moretti, ieri pomeriggio c’era anche monsignor Gerardo Pierro, arcivescovo emerito.

Ai primi banchi della cattedrale, dopo che la processione partita dalla chiesa dell’Annunziata è arrivata a destinazione con il suo seguito di fedeli, si sono posizionati alcuni dei rappresentanti delle istituzioni civili: erano presenti, tra gli altri, Giovanni Coscia per la Provincia, il questore Alfredo Anzalone, il viceprefetto Giuseppe Forlenza e il comandante provinciale dei carabinieri, Riccardo Piermarini. Grande assente il Comune di Salerno.

«Siamo tanti ed è straordinariamente bello sentirci Chiesa di Dio», così il “padrone di casa”, don Michele Pecoraro, parroco del Duomo, ha accolto le moltitudini di fedeli che continuavano a entrare in una cattedrale strapiena.

Dopo il vangelo di Luca, monsignor Moretti ha preso la parola per l’omelia durante la quale il prelato ha sottolineato come «Gesù sia la porta dentro la quale entrare per ricevere l’abbraccio del padre misericordioso, amorevole, pieno di tenerezza che ci accoglie tutti, a prescindere della nostra povertà, dell’incapacità di amare, del rancore del cuore. Un abbraccio – ha aggiunto – che deve rappresentare la certezza che ognuno di noi vive nel suo amore».

Moretti ha poi ribadito il senso di questo Giubileo straordinario: «gesù ci chiede di essere apostoli di misericordia, operatori di pace, costruttori di rapporti nuovi basati sulla stima dell’altro. Il papa ci chiede che questo anno santo si caratterizzi per l’impegno nelle opere di misericordia». Ed eccola la Chiesa del Dio della gioia, quella che unisce e non divide, mai: sull’altare, al momento della preghiera dei fedeli sale una ragazza con lo hijab, l’inconfondibile velo islamico, che recita alcuni versetti del Corano – «Quando gli angeli dissero: “O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’Altro, uno dei più vicini. Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti”» – e i presenti si commuovono stringendosi in una speranza comune, in un’unica preghiera verso il Dio di tutti.

Ancora integrazione e rispetto per l’altro nel Giubileo di Moretti: l’offertorio vede arrivare sull’altare i rappresentanti di alcune comunità straniere in città. C’è la Polonia, lo Sri lanka, la Romania e il Marocco a rendere grazie al Signore con oggetti provenienti dai loro Paesi d’origine. A chiudere l’emozionante momento la stretta di mano tra il vescovo di Salerno e l’imam della moschea di Battipaglia. L’apertura della porta santa del Duomo e la celebrazione che ne è seguita hanno, ovviamente, richiamato in città tantissime persone – poco meno di 50 i bus di pellegrini – si sono aggiunte alle centinaia che Salerno già attendeva per le Luci d’Artista in una domenica che ha raggiunto cifre record, con inevitabili conseguenze sul traffico “umano” che ha intasato il centro storico soprattutto nei pressi di via Duomo. Forte lo spiegamento di forze tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, tanto in divisa che e in borghese, che hanno presidiato i punti più “caldi”, tantissimi i volontari delle associazioni. Nonostante i controlli capillari non sono mancati i momenti di tensione: intorno alle 17.30 all’imbarco delle navette in piazza della Concordia, due persone sono venute alle mani per questioni di precedenza.

Poco prima, in via Duomo un ragazzo, già affetto da problemi cardiaci, si è accasciato al suolo per un malore. Il giovane è stato subito soccorso dal 118; malore anche per una suora all’interno della Villa comunale forse per la gran ressa. Apprensione per un ragazzo disabile che si è perso ma che è stato presto ritrovato dai carabinieri e portato a Calata San Vito dove risiede con la sua famiglia. In definitiva sono stati circa 350 i bus turistici arrivati in città, decine i camper, parcheggi pieni e animi rinnovati dal passaggio sotto la porta santa, questo, il bilancio di una domenica in cui il sacro ha incontrato il profano e non ha cambiato strada.

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