Migliaia ai funerali di Alessandro

Angri: ieri le esequie del 13enne morto in un incidente sullo scooter

ANGRI. Un inconfondibile sorriso: così i familiari e gli amici di Alessandro De Vivo, che ieri pomeriggio hanno popolato la parrocchia di Santa Maria delle Grazie, hanno deciso di ricordarlo. Una chiesa gremita per dare l’ultimo saluto al tredicenne angrese morto sullo scooter. Una comunità visibilmente commossa e piegata dal dolore. Tanti striscioni hanno omaggiato il suo nome, e molti palloncini sono stati lanciati verso il cielo con una miriade di messaggi.

I suoi amici di squadra, la C.S.I. Angri, che ieri indossavano la maglia numero 4, quella di Alessandro, lo hanno ricordato così: «Con la tua grinta ci hai insegnato il significato della parola campione». Tanti attestati di affetto anche dai familiari, dagli amici, e dai compagni di classe delle scuole medie e superiori. In particolare la sua nuova classe del liceo scientifico Don Carlo La Mura: «Ogni volta che muore un fiore ne nasce un altro, ma tu eri unico.».Il corpo di Alessandro ieri è stato portato a braccio dai suoi compagni scout. A don Domenico D’Ambrosi il delicato compito di confortare i cuori e di tenere accesa la fiamma della fede e della speranza in chi amava il piccolo Alessandro. Poche parole, tra le tante lacrime, ma toccanti. «Alessandro permettimi di paragonare la tua vita ad una candela –ha detto don Domenico- che si è consumata troppo presto, ma la cui fiamma è rimasta accesa. Da oggi in poi sarai il nostro angelo custode». A conclusione del rito funebre ci sono state tantissime testimonianze per ricordare Alessandro, racconti, lettere, frammenti di esperienze di vita che hanno immortalato il giovane.

Una familiare ha preso simbolicamente la parola a nome della piccola Margherita, la cuginetta di sette anni che era in sella sulla stessa moto di Alessandro, e che è rimasta ferita: «Grazie per avermi salvato la vita».Le tante testimonianze sono state anche utili a descriverlo a chi non lo conosceva, ma voleva dargli comunque l’estremo saluto.

«Alessandro coinvolgeva tutti in ciò che faceva, -ha concluso un cugino- la vostra presenza in massa si commenta da sola».

Maria Paola Iovino

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