Microcredito: Baronissi è leader

L’unico ente pubblico che ha realizzato un progetto di sostegno al commercio

BARONISSI. Durante il seminario promosso alla Camera di commercio di Napoli dall’Ente nazionale del microcredito, Baronissi si è distinta per la sua “diversità”. Il progetto del Comune, “Guerra alla Povertà”, figurava come l’unico ideato e sostenuto da un ente pubblico, a differenza degli altri presentati dalle associazioni.

Per il sindaco Giovanni Moscatiello e per l’assessore alle politiche sociali, Carmen Roma, che nell’aprile 2010 hanno avviato l’iniziativa, la due giorni conclusa ieri è stata la vetrina per esibire i numeri di uno strumento nato per sostenere le imprese povere che non riescono ad accedere al credito bancario. La prima novità è il fondo disponibile, accumulato con donazioni del Comune e della Cassa Rurale ed Artigiana - BCC di Fisciano e Credito Salernitano, sostenuto da privati, associazioni, imprenditori, commercianti del territorio: è cresciuto da 80mila a circa 180mila euro.

Ma non è l’unica. Assessore Roma, quali sono le altre? «Abbiamo introdotto il microcredito sociale tra le linee di intervento e pubblicato due nuovi bandi per il terzo settore, dai minori ai diversamente abili fino agli anziani: uno si chiama “sostegno alla genitorialità e alla famiglia in favore di organizzazioni senza scopo di lucro”, l’altro “assistenza anziani attraverso Caritas parrocchiali”. Due bandi che si aggiungono al primo per complessivi 40 mila euro».

Quante famiglie coinvolgete a Baronissi? «Sono 24 i nuclei familiari che hanno avuto un sostegno economico per l’importo di oltre 20mila euro, sette persone hanno partecipato a corsi di formazione, sei hanno avviato microimprese attraverso prestiti, per un valore complessivo di 55 mila euro».

Come selezionate i soggetti da aiutare? «Intanto è fondamentale il rapporto fiduciario. Per il microcredito d’impresa la soglia di povertà è al di sotto dei 6.000 euro, le richieste vengono esaminate da un gruppo interdisciplinare dell’Ente. Per il microcredito sociale invece il richiedente deve avere un reddito minimo tale da potergli consentire il rientro del prestito avuto a tasso agevolato».

Ferruccio Fabrizio

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