Miccio: «Il Comune fa degradare il patrimonio»

Poco più di ottantamila euro. Tanto costerebbe restaurare il monumento ai caduti di piazza Vittorio Veneto. A rivelarlo è stato il soprintendente Gennaro Miccio ospite ieri sera dell’Ordine degli...

Poco più di ottantamila euro. Tanto costerebbe restaurare il monumento ai caduti di piazza Vittorio Veneto. A rivelarlo è stato il soprintendente Gennaro Miccio ospite ieri sera dell’Ordine degli ingegneri che si è offerto proprio per recuperare la storica opera. Miccio conosce bene la cifra perché, come ha rivelato, la Soprintendenza aveva già cominciato a svolgere un’indagine in tal senso. «Il monumento – ha detto – era già oggetto di un nostro interessamento perché avevamo saputo che il Comune voleva fare una cosa strana nella piazza».

La “cosa strana” è il progetto di rifacimento dello stazione con annesso parcheggio interrato. «Ci siamo preoccupati – ha spiegato – di avviare un’indagine e abbiamo potuto verificare che le due statue in bronzo sono abbastanza compromesse e soffrono di una lunga esposizione ad agenti corrosivi». La colpa? Sempre del Comune di Salerno, tanto che il soprintendente auspica «di rivedere certi percorsi veicolari perché dopo un trattamento sarebbe stupido rimetterle nella stessa condizione».

L’indagine fatta dalla Soprintendenza prevedeva un recupero in diversi step in modo da poter sostenere la spesa. L’Ordine degli ingegneri starebbe pensando ad una cordata di imprenditori pronti a sponsorizzare l’intervento. «La vostra azione però – ha avvertito Miccio– dovrebbe indirizzarsi anche nei confronti del Comune, che non si preoccupa molto del suo patrimonio storico artistico, nemmeno nell’evitare il degrado».

E tra una stoccata e l’altra all’Amministrazione di Salerno, il soprintendente si è lasciato scappare una battuta anche sul progetto di piazza Alario e sull’ultima decisione del sindaco di rivolgersi al premier. «È nella facoltà del Comune aggirare gli ostacoli, ma questo non è una mia competenza».

Prima di Miccio erano intervenuti il presidente nazionale degli ingegneri Armando Zambrano, che si è soffermato sulla possibile riforma dell’Ordine, e il presidente provinciale Michele Brigante che ha fatto un bilancio delle attività svolte nel 2014.

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