LA TRAGEDIA

«Mia sorella morta perché abbandonata»

Alfonso Baldi chiede chiarezza sul decesso della 39enne Loredana: doveva essere seguita dagli operatori della comunità

CAVA DE' TIRRENI -  Aveva deciso di riprendere in mano quella vita che le era scivolata di mano. Loredana Baldi , la donna 39enne di Cava de’ Tirreni trovata priva di vita, nella tarda mattinata di domenica, in un bed and breakfast di Salerno, aveva deciso di seguire, su insistenza del fratello, un percorso di recupero in una comunità della stessa provincia, dove viveva da sei mesi. «Lo devo fare per me stessa e per quei due angioletti», aveva detto in uno dei messaggi scambiati con il fratello Alfonso che vive in Germania.

La 39enne era intenzionata a volere uscire dal brutto periodo in cui era ricaduta, dopo la disgrazia che l'aveva vista imputata per omicidio stradale. A metà marzo, in via Ugo Foscolo, la donna a bordo della sua utilitaria, aveva investito il 60enne cavese Domenico Trezza , che morì qualche giorno dopo l'incidente all'ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona” di Salerno. Un dramma per la Baldi, che fino a quel momento era stata anche un'ottima insegnante di storia dell'arte in un istituto di Nocera Inferiore. Era anche mamma di due splendidi piccoli: un maschietto ed una femminuccia.

È stato per loro che, sei mesi fa, decise di dimorare nella comunità, dalla quale sarebbe dovuta uscire, libera da quei macigni che le stavano spegnendo la vita. A distanza di sei mesi, però, qualcosa non è andata nel verso giusto, tant'è che Loredana da soli pochi giorni era andata via dalla comunità, per poi promettersi di ritornare. Lei stessa aveva confidato al fratello, sempre in una chat ora al vaglio degli inquirenti, di essere ricaduta nel vortice delle sostanze stupefacenti perché spinta da qualcuno. «Ora sono in un bed and breakfast di Salerno - aveva scritto al fratello due o tre giorni e rientro in comunità - . Non posso mollare. La comunità e le operatrici mi hanno detto di prendermi qualche giorno di riflessione prima di decidere. Qui la porta è aperta».

La porta di quella comunità, per Loredana Baldi, però, non si aprirà mai più perché, lei stessa, presa dai sensi colpa, così come ha scritto al fratello, era rattristata dalla malinconia delle festività natalizie e dalla tragica scomparsa dell'amico Giacomo Picariello . Così ha ceduto. In che modo, sarà l'autopsia a rivelarlo. Proprio per questo suo fratello Alfonso non si dà pace e chiede di fare luce su cosa non sia andato come si auspicava in quella struttura che la 39enne aveva lasciato da soli tre giorni e con l'intenzione di rientrarci. «L'avevo sentita solo la sera prima - ha detto Alfonso - . L'ho sentita bene a telefono, motivata e pronta a lottare per i suoi figli. Cosa sia successo nella comunità non me lo spiego, ma confido nella magistratura affinché sia fatta chiarezza. Una persona come mia sorella, che si affida ad una comunità per uscirne migliore, deve essere controllata e seguita. Non lasciata andare via e abbandonata al suo destino».

Dal momento della scoperta della donna priva di vita, le indagini sono affidate agli agenti della Questura di Salerno che ha posto sotto sequestro il cellulare della donna e i filmati della videosorveglianza della comunità da dove si era allontanata. Il momento più brutto in assoluto è stato il riconoscimento della salma all'obitorio del “Ruggi d'Aragona” da parte del padre della 39enne.

Ora si attende l'esito dell'autopsia ed il rilascio della salma per i funerali nella sua città natale. Per ora l’indagine sul suo decesso è contro ignoti, ma presto potrebbero esserci novità su questo fronte.

Da domenica sera, le pagine social sono tutte per Loredana che viene ricordata come donna solare e disponibile, oltre che eccellente docente.

Annalaura Ferrara