«Mi hanno trasformato in capro espiatorio»

L’ex consigliere comunale Pastina: «La sindaca spieghi alla città cosa è accaduto negli ultimi tre anni»

L’ex consigliere comunale Orlando Pastina, rinviato a giudizio in seguito al blitz “Sistema”, che a maggio del 2015 portò dietro le sbarre 87 persone, tra cui il figlio Paolo, portando all’iscrizione di oltre cento persone nel registro degli indagati, ieri mattina al bar One, in via Mazzini, ha tenuto una pirotecnica conferenza stampa commentando le vicende processuali che lo hanno coinvolto negli ultimi anni. Accanto a lui, i suoi due avvocati, Raffaele Francese e Giuseppe Annunziata. Non sono mancate velenose stoccate all’amministrazione comunale, guidata da Cecilia Francese, «che – a detta di Pastina – non può astenersi dallo spiegare ai cittadini che cosa sia accaduto negli ultimi tre anni» e «non può campare sulle mie spalle come hanno fatto le precedenti amministrazioni».

Al sindaco e agli assessori, Pastina ha detto che «se ci sono dei poteri forti vanno denunciati» e che «non ci si può nascondere dietro il capro espiatorio». L’ex consigliere, inoltre, si è detto vittima di una «gogna mediatica».

L’ex consigliere comunale ha aggiunto: «Ci stiamo difendendo da un provvedimento che aspettavamo da due anni», a suo parere solo una delle mille atipicità del processo. Pastina ha rivelato d’aver riletto per ben tre volte le 52mila pagine che racchiudono tre anni di indagini. «Dallo scioglimento del consiglio comunale, ad esempio, non è stato indicato nemmeno un camorrista», ha detto. E ha proseguito: «Le indagini iniziano a settembre del 2009, quando, a detta della magistratura, questo sodalizio camorristico avrebbe preso piede, e finiscono nel 2012: eppure io sono stato eletto a maggio 2009, e la famosa società de L’Angolo di Lena viene istituita a febbraio dello stesso anno…».

Pastina ha parlato anche delle accuse di scambio di voti: «In merito al capo 113 – ha detto – non è stato rinviato a giudizio nessuno, se non mio figlio Paolo, e a questo punto vien da chiedersi se lo scambio camorristico di voti ce lo siamo fatti io e mio figlio». L’imprenditore ha aggiunto che «nelle intercettazioni, in molti dicono di aver votato altri consiglieri comunali; qualcuno dice d’aver votato pure uno che ora fa il vicesindaco…».

E sulle case popolari di viale Manfredi: «Agli occupanti abusivi ho sempre detto di andare via, e tutti lo sanno».(c. l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA