EBOLI

"Mi chiudeva nella cuccia del cane e mi violentava", l'inferno di una donna

L’uomo la violentava, le schiacciava il volto negli escrementi del cane e la chiudeva in gabbia con l’animale

EBOLI - Donna ebolitana umiliata e violentata dall’ex convivente, un quarantenne di Giffoni Valle Piana che ora rischia quattro anni di carcere. «Sei peggio della merda del cane» le urlava contro mentre le schiacciava la faccia negli escrementi canini e prima di metterla sotto chiave nella cuccia. È solo uno dei racconti aberranti della convivenza tra la cinquantenne e il suo ex compagno che, sotto minaccia e percosse, la costringeva anche ad avere rapporti sessuali contro natura, prendendo a modello proprio i cani nel loro accoppiamento. Due anni, tanto è durato il legame, che ha nulla di sentimentale, tra la vittima e il suo compagno.
Ventiquattro mesi di inferno sono stati per la donna che, in quel periodo trascorso a Giffoni Valle Piana, ha subìto le peggiori angherie e oltraggi al corpo e all’animo, nonostante avesse iniziato quella relazione con buoni propositi. L’uomo è accusato anche di estorsione perché, usandole violenza fisica, aveva costretto la donna a pagare le rate di un finanziamento, intestato alla suocera, ma di fatto beneficiato dal compagno. Ed erano proprio i soldi il pensiero fisso dell’imputato che, in particolare nel mese di aprile di tre anni fa, la picchiò brutalmente, offendendola con i peggiori epiteti: «Sei sempre stata una putt… e lo rimani».
Anche dopo che si erano lasciati e la donna era scappata da quell’inferno, la perseguitava in ogni modo per avere altro denaro. L’obiettivo erano i soldi di un risarcimento per un incidente stradale. L’uomo, attraverso sms, la minacciava per avere il denaro: «Quando arrivano i soldi, mi dai quello che mi tocca e sparisco». Al contrario, gli atti persecutori sono continuati nel tempo.
Gli inquirenti hanno raccolto centinaia di telefonate e messaggi di chiaro tono intimidatorio e di minaccia di morte. Il quarantenne giffonese la pedinava e le stava sempre con il fiato sul collo per arrivare ad ottenere i soldi. L’aspetto più inquietante di questa brutta storia di violenza è l’umiliazione subita dalla vittima, costretta a mettere la faccia negli escrementi del cane e ritrovarsi poi rinchiusa nella gabbia dello stesso animale. Un aspetto orribile di questa storia che la rende particolarmente aberrante.
Al termine dell’udienza preliminare, tenutasi dinanzi al gup Elisabetta Boccassini del tribunale di Salerno, il pm Francesco Rotondo, dopo l’accoglimento del rito abbreviato, ha chiesto che il convivente (difeso dall’avvocato Paolo Toscano), sia condannato a quattro anni di reclusione. Su di lui pende una sfilza di accuse che vanno dalla violenza sessuale all’estorsione, dai maltrattamenti e le minacce allo stalking. Per un totale di quattro distinti capi di imputazione. La cinquantenne ebolitana si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Paola La Brocca.

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