Mezzi militari al porto Bratti: «Presto in città per ascoltare Lembo»

Il presidente della commissione bicamerale sulle Ecomafie «Verremo per visitare lo scalo e per incontrare il procuratore»

SALERNO. «Verremo a Salerno per visitare il porto e per ascoltare il procuratore capo Corrado Lembo sugli eventuali sviluppi nelle indagini sul presunto traffico di mezzi militari italiani scoperto con il sequestro della scorsa estate». Da Pontecagnano Faiano, dove ieri mattina ha partecipato ad un dibattito sugli ecoreati organizzato nell’ambito della Festa dell’Unità, il presidente della commissione bicamerale sulle Ecomafie, Alessandro Bratti (Pd), ha annunciato una nuova tappa della commissione in Campania, dopo quella della scorsa settimana a Napoli, durante la quale il direttore dell’ufficio interregionale delle Dogane per la Campania e la Calabria aveva rivelato il sequestro, l’estate scorsa, di due mezzi militari italiani in partenza dal porto di Salerno verso la Somalia.

Onorevole Bratti, la notizia del sequestro ha scatenato una ridda di dichiarazioni, tra cui quelle un po’ stizzite del presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata.

Il porto di Salerno può essere l’epicentro di un traffico internazionale? Assolutamente no: a Salerno non c’è nessun traffico specifico. Voglio tranquillizzare tutti sotto questo aspetto a cominciare dal presidente Annunziata che, da quanto ho letto, ha avuto una reazione piuttosto forte a questa notizia. Io vorrei dirgli che, al contrario, se questo episodio è emerso e, soprattutto, se si è arrivati al sequestro dei mezzi è perché il lavoro dell’ufficio Dogane viene svolto in maniera efficiente. È stata svolta un’attività preventiva importante perché a volte dietro il trasporto di rottami metallici o carcasse di mezzi si possono nascondere altri tipi di traffici.

Avevate avuto in precedenza altre segnalazioni simili?

Sì. Eravamo venuti a conoscenza di questo episodio già durante una missione della commissione all’agenzia delle Dogane di Roma. In fondo è un fenomeno che avviene anche in altri porti europei. Da noi l’attività di intelligence finora ha funzionato bene.

La pista che porta in Africa è credibile?

È noto che somali e cubani sono ottimi meccanici e riescono a costruire mezzi che hanno altri scopi.

Intendete comunque approfondire meglio?

Ascolteremo il procuratore capo di Salerno e scriveremo anche al ministero della Difesa per chiedere delucidazioni sulla dismissione dei mezzi militari. ©RIPRODUZIONE RISERVATA