VERSO LE ELEZIONI

"Metodi camorristici in Comune"Duro attacco di Cirielli a De Luca

La campagna elettorale si infiamma, e il candidato del centrodestra lancia anche un appello alla magistratura: "Più solerzia in questa provincia"

Metodi camorristici. E’ questa l’accusa che il candidato del centrodestra, Edmondo Cirielli, formula alla gestione politica del Comune e quindi al sindaco. Un attacco pronunciato quasi in conclusione dell’iniziativa elettorale tenuta ieri sera al Grand hotel Salerno, al fianco del consigliere comunale Lello Ciccone, che nei confronti di Vincenzo De Luca era già stato durissimo definendolo il "il vassallo di Salerno". Davanti a una platea gremita, Cirielli alza il tiro.
«La camorra è spesso un alibi per la politica - scandisce - Lo dico a ragion veduta in questa città, perché la definizione di camorra è quella di associazione di persone che sfruttano la forza del vincolo associativo per intimidire gli altri e trarne profitto; ebbene, molte amministrazioni del centrosinistra cosa sono se non associazioni di soggetti che utilizzano la forza derivante dal potere pubblico per intimidire le persone e trarne voti al fine di perseguire il proprio progetto personale?».E ancora: «Spetta alla magistratura (che in questa provincia dovrebbe avere maggiore solerzia) verificare se c’è o no il rispetto della legalità, ma di certo possiamo dire che questa politica non persegue gli interessi generali».
La sala del Grand hotel è quasi piena. Lello Ciccone non è candidato, ma i suoi elettori hanno risposto alla chiamata; c’è anche uno striscione realizzato da alcuni tifosi della Salernitana: "Gli amici di Ciccone salutano il presidente". Cirielli ricambia subito, lasciando intendere che per l’ex di Margherita e Udc si apre la prospettiva di una candidatura al consiglio regionale: «Abbiamo ritenuto che assegnargli un collegio della provincia fosse riduttivo. Sicuramente avrà modo di dare un contributo importante nelle prossime campagne elettorali, per portare la voce di Salerno in ben altri consessi». Il consigliere avvocato non risparmia critiche né a De Luca né a Ciriaco De Mita.Al primo rinfaccia le modalità di assunzione nelle società miste, il conferimento di incarichi legali «sempre agli stessi avvocati», la «speculazione edilizia con 300 appartamenti a Santa Teresa»; gli rimprovera persino l’assenza allo stadio («Ho il dubbio che non voglia che resti in B») e l’appartenenza a quel Pd che pure contesta:«Quando c’è da avere benefici dal partito certi critici sono sempre in prima linea, figli al seguito». Di De Mita parla come di una persona «disposta a tutto pur di perpetrare la propria presenza sulla scena politica», una figura «che ha il dono della parola fluente, ma è inadeguata a perseguire il bene comune, capace solo nella gestione del vassallaggio».
Nel tourbillon di attacchi al sindaco, Villani è citato come una sorta di scudiero, «il presidente che dice sempre di sì». Ma Cirielli assicura che non intende usare la Provincia per fare la guerra al Comune: «Non farò come De Luca, che faceva opposizione a Andria perché non gli faceva gestire le società miste come voleva.