Pagani

Messaggi e avances sui telefonini di due ragazzine, docente arrestato

Un insegnante di musica avrebbe riempito di attenzioni due alunne di undici e dodici anni

PAGANI. Messaggi intimi, gelosie e avances tipiche di adolescenti sui telefonini di due bambine, rispettivamente di undici e dodici anni, che frequentano una scuola di musica.

«Ti voglio bene, mi manchi, non posso stare senza te», e via discorrendo, per citare solo le frasi più innocenti scritte nei testi scambiati via WhatsApp, sono i primi elementi di una delicata vicenda che coinvolge un lavoratore del Mercato Ortofrutticolo, impegnato in una scuola di musica a Pagani. L’indagine è iniziata quando le mamme delle due presunte vittime hanno scoperto i contatti continui e ripetuti con le figlie.

Tra le frasi incriminate ci sono i riferimenti a rapporti affettivi, gli sfoghi per le frequentazioni di una delle due con un suo coetaneo e altre attenzioni strane che hanno allarmato i genitori delle bambine.

Da qui il racconto e le denunce ai carabinieri della Tenenza di Pagani, con l’avvio delle immediate operazioni di verifica per ricostruire la vicenda. Il rapporto col maestro di strumenti popolari, un uomo di sessantatré anni, è finito al centro di una serie di accertamenti culminati nella richiesta cautelare formulata dalla Procura, ora accolta dal gip, che ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza restrittiva agli arresti domiciliari.

Le accuse contestate sono pesanti, con due capi d’imputazione distinti, uno di violenza sessuale commessa nei confronti di una ragazzina di dodici anni e un altro episodio analogo, fermo al tentativo.

Nella giornata di domani l’uomo comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo legale di fiducia Antonello Coppola.

Le vicende contestate si inseriscono nel contesto dell’insegnamento di musica, con il reo nel ruolo di maestro. Avrebbe approfittato, secondo l’impianto accusatorio, del rapporto privilegiato con le allieve. Da qui sarebbe nata la degenerazione, con i dettagli emersi nei telefonini cellulari, in particolare per delle decine di messaggi, sotto gli occhi delle due madri, evidentemente già all’erta per i comportamenti delle adoleacenti.

Entrambe le ragazzine, studentesse alle scuole medie, sono state ascoltate in modalità protetta come previsto dai casi di questo tipo. Sconcerto e stupore accompagnano la notizia negli ambienti della struttura ortofrutticola di Nocera-Pagani, dove la storia è di pubblico dominio.

Dietro l’impianto accusatorio potrebbe celarsi una vicenda ancor più scabrosa, con i messaggi che sarebbero punta dell’iceberg. La successiva fase inquirente si concentrerà sulle verifiche per consolidare il materiale già agli atti: le dichiarazioni delle due mamme, con i supporti dei rispettivi telefoni cellulari delle figlie, rappresentano al momento la principale fonte di prova a carico dell’arrestato. Una vicenda molto delicata con diversi aspetti tutti da chiarire.

 

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