“Mercurio” brucia milioni al palo il piano anti incendi

Vallo, delle 90 telecamere per avvistare i roghi nel Parco ce ne sono soltanto 30 Costose apparecchiature lasciate inutilizzate nella polvere. Pellegrino in campo

VALLO DELLA LUCANIA. È fermo al palo il “Progetto Mercurio”, l’ambizioso (e costoso) piano del Parco del Cilento che prevedeva un sistema integrato di telecamere sul territorio per l’avvistamento degli incendi. Un intervento che parte da lontano: basti pensare che fu ammesso a finanziamento sul Por Campania Fesr 2007-2013 - Obiettivo Operativo 1.8 con un decreto dirigenziale del marzo 2009, ben sette anni fa. La procedura di gara, per un costo di 2,6 milioni, venne pubblicata in Gazzetta ufficiale il 28 dicembre 2011. La gara, aggiudicata il 19 giugno 2013 al raggruppamento di imprese Telecom Italia spa - Inpower srl, di Napoli, per 2,5 milioni, prevedeva che i lavori venissero conclusi entro 365 giorni naturali e consecutivi. Nel corso degli ultimi mesi sono intervenute due perizie di variante ma ad oggi, a sentire gli addetti ai lavori «sono state installate non più di 30 telecamere rispetto alle oltre 90 previste».

E non va meglio per quanto riguarda la formazione del personale, che avrebbe dovuto lavorare all’interno delle sale controllo appositamente adibite. Una di queste è collocata presso la Comunità Montana Gelbison a Vallo della Lucania. «Nella sala controllo - spiega un lavoratore - ci sono due monitor grandi ed alcuni computer che stanno a prendere polvere. Ci avevano detto che avremmo dovuto seguire un corso di tre settimane per poter capire come funzionavano le postazioni di avvistamento e come comportarsi in caso di incendi; ma, di fatto, dopo i primi due giorni di corso, nel febbraio scorso, è stato sospeso e non è più ripreso».

Un peccato se si considera che tali telecamere, se installate in maniera corretta, potrebbero essere funzionali ad evitare la distruzione di intere aree di Parco, a causa dei tanti incendi che si sviluppano, specie nel periodo estivo.

La mappa prevedeva che le telecamere venissero installate sulla costa e nelle aree interne. Ben 92 postazioni di avvistamento, con la rete di comunicazione radio tra il Centro di monitoraggio di Vallo e le postazioni di avvistamento; la centrale di monitoraggio nella sala Ced del Parco del Cilento, completa di hardware e software e di fire-detection.

Inoltre tre sale controllo, ubicate presso la Forestale, Comunità Montana Gelbison e Cervati, Parco del Cilento.

Sulla vicenda vuole fare luce il neo presidente del Parco, Tommaso Pellegrino: «ho chiesto già una settimana fa ai tecnici Telecom di sapere a che punto è il progetto e di avere la relativa documentazione, ma ad oggi ancora nulla».

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